Ferdinando Ranalli - Sopra un disegno di Raffaele Sanzio rapppresentante la deposizione ...

Dt 16 lo@ la freschezza, ed armonia delle tinte : assai vive e gagliarde, che ti fanno ricordare cle1Ia scuola napolitana. È desiderabile però che il pennello fosse corso per la tela più franco e sicuro ; massime nelle pieghe, dove scopresi un andar soverchio minuziando come per timore che non sia finito. Il che pur veg~ giamo dei nuovi nell'arte, ai quali è forza andar lenti e misurati sulle orme del disegno; che la mano verrebbe manco al bollore della fan tasia , la quale facilmente e prontamente accoglie e finge in se la natural vaghezza e varietà de' colori. Lodahilissimo parmi la distribuzione della luce che viva e libera si diffonde gradatamente per tutto il quadro. Subito a prima vista la dirupata balza del Calvario , sulla cui cima assai spiccato il legno della Croce : le quattro fi gure intente a diporre )a spoglia divina e ciascheduna acconcia a quell' u.ffizio. Le quattro figure delle donue a piè del tronco distintissime e tondeggianti : tutto questo molto innanzi, e benissimo rilevato perchè in fondo appaja, senza che l'occhio fatichi molto , la Città di Gerusalemme: cui dalla parte opposta , più in fondo del quaùro, circondano campagne aridissime e disat·borate: qualche pianta come da folgore percossa e sfrondala sorge in un angolo di quei dirupi. Il resto è mulo silenzio e squallore estremo. Il cielo fosco e turbiuoso: l'aria crassa di maligni "Vapori e premente : tutta in somma la scena del

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