Ferdinando Ranalli - Sopra un disegno di Raffaele Sanzio rapppresentante la deposizione ...

~( 15 )~ peso cascano giù: sopra le ginocchia compiegate il mancino : sul terreno colla mano leggermente chiusa il destro. Oh! quanto caramente è pietoso quell' abbandono! Gli occhi di Maria non piaugono, sì ella dentro impietrò , ma si accasciano morbidamente, e volgono al suolo; dove ahi ! vedono sparsi i chiavelli che furono tratti dai pielli e dalla sinistra mano del Redentore, vedono il serto di spine che le sante tempia strinsero e squarciarono , vedono le strade scalpitate da' cavalli, e listate del sangue che a rivoli piobbe dalle benedette carni : da quelle carni ch'ella ingenerò e tenne chiuse nel suo ventre purissimo , che partorì e lattò con tanto amore , che riposò nel suo petto ed abbracciò sì spessamente e dolcemente. Oh ! quanto non è possibile comprendere l'acerbità delle sue pene ! Però io stimo non potersi figurare alla vista meglio che non ha f.1tto quì Raffaello, che proprio si è travagliato di concitare forti e generosi affetti di straordinaria pietà. x. Alla invenzione composizione e disegno maraviglioso risponde il colorito? Certo a molti verrà il desiderio che avesse ricevuto da Raffaele anche il colore ; ma io credo se il Sanzio avesse guardato questo dipinto non avrebbe forse lamentato il prezzo del suo lavoro, nè avrebbe trovato indegna

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