G. L. - Piano di lavoro del Partito d'Azione

G. L. .PIANDOILAVORO 1 DEL PARTIDTO'AZIONE (proposta di discussione) PARTITO D'AZIONE - SEZIONE DI CASALE VIA CAVOUR, 5 - TEL. 8-87 B 1 ·t ca Gino Bianco

Biblioteca Gino Bit' 1co

PREFAZIONE La Jibe.raziione dell'Italia settentrionale e la riunificazione nazionale por.ranno aJ Partito d'Azione, oltre ai compiti esler. ni, anche uno interno fondrunentale: quello di definire il programma sul quale affrontare .la lotta politica nella rinnovata legalità. Questo com,,ito sarà il principato tra quelli cho dovra11no essere affrontali dal primo congresso nazionale le• gaie. Congresso ol qua-le le forzo del partito nell'll;llia occupata si .preparano di già: con J'emanaz:one dello statuto provvisorio si è già fallo un importante passo avanti, di valore µolitìco ollrcchè organizzativo, }imitando il d·iritlo di voto al prin10 congresso solo agl'iscritt.i che abbiano preso parte attivo, nei differenti settori di lavoro, ,alla lotta cospirativa e al moyimento di. resistenza. Con ciò i\ partito ha dato espressione concreta al1a sua dcie.Tminaziono di non lasciarsi <( annacqu~ re >l dal riflusso di e)emenli di incerta origine, o quanto meno. cli disciplinare e frona,;e tale influsso per quel tanto che esso appa•a inevitabile, sventando cosl il pericolo di divenire, da partito rivolwlonario quale si è venuto formando nel corso de1la lotta internazionale co_ntro il nazifascismo, un semplice .partilo riformistico ipiccolo-borghese, a carattere radicale più o 1neno avanzato. Con il « Piano di lavoro ,i presentato in questo quaderno e che impegna solo il gruppo di compagni che lo ha redatto si vuol fare un secondo vasso innanzi. dando una prima stesura della piattaforma che, elaborata e approfondita con l'al)- .porto di lutti gli elementi - di consenso e di dissenso - che risulteranno d.a una larghissima d:scussione, come. rpure dalle esperienze 1>0liticbc e sodali dei mesi venturi, .potrà Poi essere proposta all'approvazione del congresso e divenire cosi effell ivamente il piano del lavoro del partito per i prossiini anni. Porchè u 'J)iano di lavoro ,1 e non semn\ice « definizione ideologica n e nc,ppure e progra1runa 11 ? 10n definizione ideologica perchè ,la fisionomia e il caraltc.:re di un 'Partito dipendono_. in definitiva, dalla sua concreta az,fone .politica e non dalle detenninaziioni concettuali nelle qua.Ji ritenga ,di riconoscersi; da quel che esso è e non già da quel che d:co o crede cli essere. L'importanza della « formula definitoria 11, sempre rilevante nei partiµ tradiziomtli, lo è assai di meno in -un ,partito nuovo che deve cere.are coraggiosamente la propria vita e 1nisurare la forza delle sue ragioni - insieme alle .ragioni della .sua forza - nel viv~ della lotta politica. creandosi col duro lavoro e la coerenza a, -1Biblioteca Gino Bianco

B ::Jltot propri ideali una fisionomie incon(ondibilc e una tradizione e, solo dopo di ciò. una dcflniziono che le sintetiz.z,i o rap-- prescnli . .Ecco pcrcbè, ad esempio, siamo 1>iultosto riluttanti, non ccrtrunente por ragioni di principio, alla qualiflca1.ionedel partito come e social_ista », parola cho dice troppo e, in• sieme troppo pOCO spec1e framezzo alla confusione che un. perve.:Sa nel vocabolario politico italiano e non italiano soltanto. Che. so 1nai, daremmo In prelerenza all.a formula ,epartito della rivoluzione democratica », co·me quella che corrispondo almeno concret.a.1nento alla incon.fondibilo iposizione assunta e difesa dal paxtito. con esemplare coerenza di p&n• siero e di aziione, nel corso delJa lotta di resistenza. Per diverse, o in parte opposte, ragioni, siamo restii a scogli-Ore come ,piallaforma politica congre6suale uno formu. laziono programmatica dettagliala e minuziosa che abbracci tutte le aspirazioni riformatrici del partito nei dh'er$i settori della vita pubblico. Il torto di oosifatt.o elaborazioni è pur sempre di ricercare 1.rna sim.mctria ed equivalenza di pIQble-. mi, entrambo lonlaniss,mo dalJo concret.ezza de\la efleUuale reallà ,politica: la quale esige non pialla uniformilil indiflerentiata. bensì dec1eo rilievo de.i problemi ,·oramente giudicali essenziali, a.oche se a -scapito della simmetria o della completezza. I~ quali ultime denunciano sempre alcunchè di scolastico e di estingue. In realtà un partito politico si differenzia, no.n tanto per iJ ;programma più o .meno dettagliato o minuzioso delle riforme cho esso per.segue, quanto per il rilievo e lo spicco che esso è capace di dare all'essem:.iale e preminente e per l'energia con cui sa tradur1o in concreta e realizzatrice volontà poliLica. li ratto stc880 che molte riforme di strultura ,rppaiono oggi più o meno nolla identica forma nei programmi di tulli i partii.i, conferma in maniera suggcsliva che Ja differenziazione non avvieno suj programmi, ma. inOnita1nente- di più - se non addirittura esclusivamente - nel ratto che quella stessa. riforma che per un partito costituisco up che di accessorio e secondario, quasi un riem,pitivo, assumç invece per un altro partilo carattere pren1incnte a scapito di ogni altra esigenza della sua carta programmatica : il <aratterc di un partito è dato dalle esigen1.e sulle quali sa rar cadere l'accento. Ad accentuare perciò i problemi sui quali il partito si dovo sentire veramente impc~nalo, la forma di piano di lavoro ci è apparso r6me la pili acconcia. PiAno di lavoro: dunque concreta traccia del cnmm 1no sul quale il parlito si avvierà decisamente nella sua multifom1e operosil/l politica. Cammino che J)Cr e6sere progressi"o e r~ppresentare ve.ran1ente una via nuova offerta aHa vQlontà rinnovatrice del nostro J>Qpolo,dovrà essere il proseguimento logico o storico di quella, tribolata e dura. ma ricca e feconda. che il nostro parlito. e i mo"imenti che in esso conf1uirooo. hanno percorso lungo il ,·entennio di lotta per lo giustizfa e la libertà. - 2 .. Bianco

PROGEffO DI PIANO. DI LAVORO DEL PARTITO D'AZIONE Dopo aver condotto una lotta instancabile per la liberazione del paese, partecipando in primissima linea a tutte le battaglie combattute nell'Italia settentrionale, con la sua organizzazione politica e con le sue formazionj G.L. di parti,.. giani, - il ~A dell'Alta llalia nell'imminenza della liberazione defin!tiva ha sentilo il bisogno cli del:neare con una certa precisione il lavoro che incombe nel prossim9 .futuro sulla democrazia italiana. Pc.r non giungere impreparati al prossimo congresso legale del partito, e per non dovere in conseguenza cont.entarsi di affermazrioni i·m:provvisate ed ab· borracciate, che finiscono J>er non impegnare a nulla, da parte di alcuni compagni sj è ,provveduto alla elaborazione di un progetto di piano di_ lavoro. che intende presentare al futuro congresso de.I .partito. Avendo l pr-1enti congressi dato una formulazione programmatica oJ partilo. il primo congresso nazionale legale del •partito non dovrà tornare a.ncora una volta a cliecutere programmi generali o dichiarazioni ideologiche, ma rivolgere la pro1>ria attenzione al concreto lavoro i><>litioocui prepararsi. U piano di lavoro qui JJresc.nt.ato J)on intende esaurire una volta per sempre i compili d_el partito, ma solo mettere in rilievo t più urgenti, per Ti~olvere i quali il partito deve mobilitare tulle le sue energie. I compiti progettati nel piano non possono esaurirsi nel breve gir9 di uno o due anni, rria s~:motutt~via que1Ii alla cui realizzazione occorre metter ma:no immediatamente. Man mano che questo piano si venga reali21lando e che nuovi orizzonti si aprano alla rinnovata vita italiana, il PdA verrà in successivi congressi ampliando e modificando il suo niano di lavoro. -8Biblioteca Gino Bianco

CAP. I. LA RINASCITA DEMOCRATICA Il fascismo ed il nazismo a"cvano proclamalo la fine deUa libertà, della democrazia e del soc'alismo illudendosi di prenderne il posto corno forza costruttiva della nostra epoca. In realtà sono ,slali capaci solo di sommergere l'umanità nella barbarie, di seminare morte. dislruzioQi e miseria. Libertà, democrazia e socialismo sono risorti dalle loro stesse ceneri ed appaiono di nuoVo come glt unici principi sui quali si possa ricostruire una vita civile. La loro vittor:a non è tullavia data scnz'allro per il solo fatto della caduta del totalitarismo nazi-!asc:sta. Contro questo banno inlalti combattuto insieme lo fone della reslauraziione e quelle del progresso. Un contrasto fra queste due tendenze è inervitabile perchè occorre decidere ~ dalle attuali rovine s!' ,,uol fare .rinascere il vecchio regime prefascista, più o meno rabbercialo, ma :pur sempre con le sue assurde ed insuperabili contradd-zioni, con i suoi privilegi, con ,le sue antiquate istituzioni politiche sociali ed economiche, con le sue vecchie ideologie; o .se si vuol costruire un nuovo edifizio 'p◊litico, sociale ed economico. i.I quale vermnente suRerj non solo il totalitarismo, ma anche il regime cbe lo aveva preceduto e generato, e porti veramente la vita degli uomini su up. piano di civiltà superiore. La lolla contro il fascismo non termina con l'abbattimento di Hitler e Mussolini, ma deve :proseguire fino alla eUminazione di tutti quei .rapporti che le forze re.-- stauratrici vorrebbero ristabilir.e e conservare, e che come hanno per il passalo prodotto il fascismo. lqrnerebboro a ri• produrlo sotto qualche muova veste per l'avvenire. Il PdA si .pro.pone di essere la sezione italiana di questo movimento europeo di .rinascita democratica e socialista. I Suoi ideali ultimi non sono diversi da quelli che animano tutti gli altri ;partiti e movimenti, democratici e socialisti, del nostro e di altri paesi. Esso mira alla libertà. alla democrazia ed al sooialismo. c;oè ad una società in cui tutti i cittadini abbiano la effettiva possibilità di sviluppare la propria personalità in modo autonomo, amministrino i .loro interessi CO· muni in forme democratiche e vivano in un ordinamento so~ ciale che garantisca l 'emancipazi:one del lavoro mediante la partecipazione coscjente di tutti i lavoratori ai problemi della ;produzione e della distribuzione. Ciò ohe caratterizza e di• stingue il PdA è il fatto che -per avviare la realizzazione concreta di tali ideali esso indh>:d-ua il nucleo centrale della :reazione ne11a struttura attuale dello stato naziionale, il quale r..s! -4BlblioleL) Gino Bianco

campo inlcrnazionale si fonda sulla sovranità assoluta. e sul sac!·o egoisn10 nazionale, nel crunpo interno sul prjndp:o au. Lor1tario delJa concenlrazione di tutta la sovrar:iilà in un unico centro ,poHL:co e nel campo economico sociale su una malefica ~cscolanza cti' capitalismo oligarchico, di socialismo milltar1sta e di protezionismo corporativista, mjr~nte essenz·atmenle alla sahaguardia dei celi ,privilegiati ed ali 'asservimento delJe energie produttive ai fini imperialistici dello stato stesso. Il tolalitar:Smo fascista non è stato che l'ultima inevilabile incarnazione di questo stato, e tulli. coloro che tendono a. farlo ,risorgere ne.Ha sua [orma prefasc:sta laYorano consapevolmente o inconsape-vol1nente ad una nuorn rinascita. Il PdA mcli.e- perciò in guardia le forze democratiche e socialiste conlro tulle le imposta.rioni di lotta politica ,le quali perdano di vista questo problema centrale e facciano convergere t1ulle le loro energie su qucst'oni periferiche, quali quella della forma ideale di socialismo da perseguire, della lotta economica fra le varie classi, delle relazioni fra stato e chie6a, e via crcen<lo. Tutti questi prob!cmi hanno jnYero la loro grandiss'.ma importanza. ma. non potranno essere adeguatamente affrontati e risolti se 11011 si riusdrà ad inquadrarli nel ,problema cen. Lrale che è quello della costil,uzion~ dello stato su basi interamente nuove. Se lo staio che ricostruiremo sarà ancora il ,·ecchio stato naz:onalista. prefettizio, corporativista. poco imp0r. tcrà che sia repubblicano o regio, cap·talista o soo:alista. con maggioranze parlamentari di sinistra o di destra. Ia:co o confC'SsionaJe. Esso continuerà ad essere pur sempre ]a stessa mostruosa macchina, capace di portare solo all'asservimento degli uomini ed al loro rec·proco stermin'.o. Su di esso non 1potrà in alcun modo fondarsi nè [a libertà, nè la iriuslizia. nè la pace. La lotta per <1ueslo st.,10 non è u11a lolla cui il PdA chiami gli italiani µartondo cta cons:derazioni astratte sul miglior tipo di organi1.l'3lione politica e sociale dell'umanità. Essa è imposta dagli ayvenhnentj stessi, agli italiani come a tutti i cittadini d,;gli allri stati del conlinepte europeo. li veoohio sistema jntcrnaz-ionate di equilibrio fra potenzo sovrane. i vec• chi criteri ed istituti di politica economica sono crollali. Tutto è da ,rifare. . E quando 1 governanti sono \'Cnuti meno al compilo di guidar<} i loro popoli e sono sl,Ui spazzati Yia dalla bufera, ogni paese europeo ha suscitato dal proprio seno inaspettate forze popolari, che in mezzo a11'oppre~sione ed al terrore. banno costituito i nuclei della resistenza e della libernzl!one intorno ad una nuova classe politica democratica. A questo moto profondo di TÌ\'Oluzione democratica il PdA si propone. ,,: dare lulta la consapevolezza della propria importanza e dei propri compiti. di coordinarlo con gli analoghi moti degli altri paesi europei, e di guidarlo alla vittoria. -5Biblioteca Gino Bianco

CAP. 11. IL PROBLEMÀ INTIRNÀZIONALE La feclerasio11• europea. La seconda guerra mondiale ha n1oslralo a t.ulli i l)()pOJi della terra. e I ·avventura fascista, cho ha precipitalo il nostro paese {\ella rovina, ha in particolare mostralo al popolo ita. liano a quali conseg4.enzc ap1>rodi la rPolitica nazionalistica. Libertà, giuslizfa, pace, benessere. amor patrio non sono più l:oncmabili in Euro1>a con la permanenza di venti o trenta stati anarchicamentç sovrani. Ciascupo di essi, pensando esclusivamente ai rpropri inter-cssi na1ionali, lrn dovuto trasformarsi in potenza militarista e reazionaria; e ciononostante alla prova suprema ciascuno di essi ha mostrato dj non essere in alcun n1odo capace di salvaguardare. la propria na1.:onc e )a propria assoluta sovranità. Il crollo di tulli gli stati europei, a cominciare daJla Polonia o finendo con la Germania, che si era illu::-a di poter domjn~re H conlinente co.n il terrore. ò la condan11a definitiva cd irrevocabile ciel sistema europeo doll'equilibr·o fra potenze sovrane. In ogni paese le (orze progressive della rinascila democratica si rellQl)no sempre più conio che la loro solidarietà va mollo al dl là della comune lotta contro l'invasore e l'op,pre~- sore nazi-fascista. Non sarà possibile costruire in nessun paese comunità nazionali democrat:che, se esse non si uniranno in una federazione europea democraJ_ica, po) quadro della più a1n1>i.a ma meno impegnativa organizmzione mondiale di siourezza, e con la collaborazione -0 partecipazione deHe grandi potenze mondiali clìe hanno abbattuto il nazismo. Questa federazione, senza ledere il diritto di ciascuno dei paesi menJbri di risolvere i suoi porlicolari problemi in modo conformo allo sue caratteristiche etniche e culturali. deve essere fornita dj poteri democratici, leglslalivi. amministrativi e giudizrlari. sufficenti per svol,erc c1uello funzioni che sor~ passano la sfera., nazionale ~d interess;rno l.'intcra comunità dei popoli europei. Ad essa vanno trasferili irrevocabilment.e gli atl-ribuli della sovranità concernenti la difesa territoriale, i rapporti diplomatici con le potenze esterne alla fedcraz~onc, la politica monetar~a e doganale. le comun:etizioni inlernazionali, l'amministrazione doi territori ancora incapaci di autogoverno. L'\ [cderaz:one europea può sor~ere solo se le forze pro· gressiste curo1>ee, potenziando 1a solidarietà formatosi ne) corso della guerra. ne imporranno di conmne accordo l'alluazrionc ai rispettivi stati. Il PdA si propone perciò anzitutto di convogliare le forze della rinascita democratica ilaliana alla alliva partecipazione a t,utti .~ tcrtativi aventi lo scopo di slTingere legami fn1 i n10vimenli progrossisli dei diversi oaesi e di unificare la loro az:one jn senso federalista europeo. 11 PdA non vuol(' n~s·stere indifferente agli sviluppi internazionali. ma ~ -6Brbliole,.;3 Gino Bianco

fermamente deciso a dare tutta la sua collaboraiione onde sor.,fa. un movimento (edoralista europeo capace di iml)Orre la .realizMzione degli ideali di giustizria e libertà ànche nel campo inlernaz:onaie. N~J partecipare alla ricostruzione dello stato de1nocratico italiano il PdA intende opporsi recisamente fln claJ,?li inizi al .ria11parire di qualsiasi politica estera. dello stato italtano ,la -q\Jale1 senza preoccuparsi delle esigenie di collaborazione fra le nan:oni, stia solo allenta a sCruUare tutti gli eventuali con.- trasli, mirando esclusivamente ad ottenere vantagt,?i nazionalistici, Con un.i tale polit:ca l'Italia ha contTibuito per il passato e !ornerebbe a contribuire per il futuro alla .iccumulazione •di contrasti internazionali e di motivi di RUerra. In consegucn1Al il PdA si impegna ad csìgere che il nuovo stato democratico italiano all'atto stesso della sua nascita inserisca nella sua costituzione i segue.ntj solenni impegni che segnino )'indirizzo di tutta la sua successiva 'l)Olilica estera. 1) Lo stato italiano considera la sovran:tà assoluta (li cui dispone, come provvisoria, ed è pronto a trasferire le !unzioni sovrane di interesse supernazionale alla futura federanione democratìca europea:, .in cui gli italiani acquislino tutti i doveri e tutti i diritti di cittadini federali. 2) Lo stato italiano non prenderà nel campo econom,ko, pot:t:co e cliplomalico alcun provvedimento che. pregiudicando _in senso naz:onalista la posizione dello stato possa rendere .più difficile la sua adesione ad una federazione. 3) Lo stato italiano parteciperà volonterosamente e senza rancori a tutte le .iniziative capaci di condurre ad una unione federale fra gli stati europei. CAP. Ili. IL PROBLEMA DELLA DEMOCRAZIA ITALIANA Gli •1'1Ja11i dell'au'°9overno TI veoch:o stato italiano centralizzalo e centralizziatorc. giunto alla sua esasperazione ultima nel re,gime fascista cd ora crollato, non deve risorgere. Ricostruire il vecchio appar~ato sarebbe un errore politico che avrebbe conseguenze fatali, pcrchè esso imprigionerebbe di nuovo il popolo italiano in una struttura l)rofondamente aritidemocralica. Gli organi del nuovo stato italiano sono j comitali di lotta 5orti nel corso della guerra di liberaz:one. r comitati di Jibe· razione delle \'alli tenute dai partigiani, deHe officine. dei paesi. delle cil)à. delle prov.nc.c. delle regioni. dell'intero territorio nazionale, assumendosi il roml)ito di guidare il popolo ita• liano quando il prelcnzioso a,pparato statale monarchico-fa~ sclsta era andato i(l poJvere, han mostrato di essere i soli or. g.rni capaci di salvaguardare malgrado lutto i valori più alti del 1>0poloitaliano. Essi devono ora costituire la pietra d'angolo su cui si \'errà elevando il nuovo stato democratico. -7Biblioteca Gino Bianco

Nel corso sleeso della guerra di libera.rione i Comitati di liberazione nazionale son venuti progressivamente trasforr!l31l• dosi da semplici alleanze di partiti i1\ organi rappresentativi di tutte le !orzo ,•ive del µaesc. Questo 1>rocesso elevo essere proseguito cd accelerato dopo la Jiberaz.ion<:, I_ ~N do,·0110 inquaqrarc tutte le forze _,•'iv_de lla dc~ooraz.1a. 1_ta1iana ~d assumere senz'altro )o funz1on1 cli organi straord111ar1dcli autogoverno locale rogionale e nazionale, decidendo quali organ·,smi <lella "Vecchia struttura polit:ca ed amministrativa debbano continuare - debitamente epurati - a sussistere ai loro ordini", in quanto non incompatibili con lo <S!~to democratko,. quali vadano soppressi. o quali nuovi organi di ammin:stra• zione debba.no essere creati. Avendo il fascismo distrutto ogni rappresentanza demo. cralica sia locale che nazionale, non si può attendere fino al giorno jn cui sarà possibilo indire regolari elezioni, lasciando nel frattempo sussistere gli organi del vecchio stato poliziesco. burocratico, ma fin da oggi s_i clC\•0110 cominciare a riunire in via provvisoria assemblee consultive locali, regionali e nazio. nali in cui siano .rappresentate tutte le forze vive della demo• crazia ilaUana. Tali assemblee do,·ranno contro1tare l'opera de-. gli organi di governo locali o centrali, esigere che siano aderenti alle esigenze del p.aese, spronarlo e sorreggerlo nelle mi• suro che necessariamente vanno prese durante i) periodo prov• ,•isorio precostituente. Lo truppe partig:ane doVTanno essere trasformate in una nuova armata po-polaro destinata a proseguire la guerra fino alla vittoria delle na.z,ioni unite. ed in una nuova palizia dc• mocratica. Non è ammissbile che le !orze partigiane. che han costiluito lo spontaneo contributo di combattenti della libertà dato dal popolo italiano, si lascino degenerare in formazloni anarcoidi e siano infine disciolte, permettendo la ricostituz'one de1Ie forze annate intorno ai vecchi quadri di ufficiali reazio• nari ed alla vecchia -p0Jizia che ba servilo .fino alla fino il fascismo. Immediatamente ,,anno inflnc costituiti tribunali t>OJ)Olari straordinari in lutti i ca,poluoghi di provincia per la rap'da e se,,e.ra punizioJ1~ ed espropriazione dei traditori fascisti ~ delle oligarchie «onomiche che han profittato del fascismo. Affidando il governo e l 'amminislrazione del paese agli organi che han condotto la g}.lerra di liheraz.ione, ed impe• denclo in lai modo )a .ricostituzione deH'anlica organizzazione statale centralizzata nella quale tuUj i R()ter}§cendono dagli uffici della capitale, si creeranno i nuclei vitali della nuova struttura poli(ii:a italiana. Man mano che sarà possibile iod're regolari elezioni, consigli esecutivi ed assemblee deliberative prenderanno il posto delle j?iuntc straord'narie e. delle assemb!eo consu1Live imposte dallo c:rcostanze, e quando si potrà g:ungere alla con\'.oca1.ionodella assemblea costituente, nuesta non !i tro,·erà dinnanzi al disperato com,p=to di democraliz. zare 1·ani !co anparato statalo autoritario. ma potrà costruire con un materiale istituzionale schiettamente democratico, sorto -8Biblioteca Gino Bianco

in modo del tutto naturaJe dal seno stesso del Popolo italiano. Il PdA, che durante la guer.ra di liberazione ba preconiz. zalo o favorito questo ;processo, intende. vc-gJ:are affinchè non ''enga soffocato, ma si svilu1>Pi in 1nodo organico dando a,1l ·1laJia una costituzione politica veran1ente clc1D.OCJ"alicea ,repubblicana. Le principali caralleristi)'be che il PdA intende veder realizzate nello stato democratico italiano sono: 1) Forma di stato repubblicana. La monarchia è sem,pre ~lata in Italia, ed è sempre più divenuta dal 1922 ad oggi, 11 centro di tulle Je forze re31)ionarie del paese. Essa va perciò elim"nata definitivamente dalla costituzione del paese. 2) Riorganizza.zi_one amministrativa del paese in regioni e <'Omuni cui siano devoluti tutti quegli attributi de11a sovranità che ~ono di -µorlala regionale e comunale. Va abolito LI sislcma di goyerno prefclliz'.o fondalo sul principio che il delegato del governo centrale può intervenire in ogni .ilto degli organi inferiori. J conflitti di competenze e g.li evenlua,i abusi devono essere giudicali e risolti in base d ~ntenze dcl!a rr.ag'.- slratura e non ad ordinanze amministrative deJ governo centrale. 3) Costituzione di una magistratura veramente indipendente, cui deve essere affidata anche la d:tesa dei cittadini contro leggi incostituzionali. 4) Inserimento nella istituziono itaJiana del diritto dei 1avoratqri dipendenti di ogni azienda - sia essa pubblica o privata - di costituire un consiglio di az:enda. liberamente eletto. il quale abbia il compito di rappresentare e curare glj interessi complessivi dei Javoratorì diJ>endenti, ed abbia il di• ritto di éscrcitare un conlroHo sulla attività dell'imprenditore, sia partecipando al consiglio di amministrazjone, sia in altre forme previste dal]a legge, per tutte le questioni che riguardano gli intere~si dei lavoratori dipendenti. Le clifficoHà di quesl'opera di costruzione di una democraD·a che sia wramenle tale dal governo centrale all'ultima officina ed al più p·ccolo villaggio sono immense. E' assai probabile che si cornmelteranno errori di ogni f(enere. Tuttavia il PdA intende attenersi a questa direttiva. col1aborare con qualsiasi altro <partito o movimento che miri alJo stesso fine, impit:gare tutti j suoi sforzi per aiutare il popolo italiano a superare le difficoltà della rinascita della sua libertà. 11 partito d'azione si organizzerà in conseguenza in modo da pole.r partecipare attivamente con i suoi quadri di partito aH'altiYità di tutti gli organi di autogoverno, ed aJla creazione e potenziamento di. tutte quelle ·vaste organizzaziioni popolari che sono il più saldo presid:o delJa nuova democrazia e n~l cui seno si verrà formando la nuova classe :poUtica italiana. Ovun. que ~crciterà una leale cooperaz:one con tutte le a1tre forze dcmoc.raliche. perchè non sì .ricada ~n una forma di stato autoritario anche se esteriormente verniciato di democrazia. -9Biblioteca Gino Bianco

APPINDICI AL CAP. IH R■ppertl fTo - • chi-a fl PdA, allo scopo di facilitare la ~reaz:one di una deinocrazia italiana e di non falsarne lo sviluppo con controversie religioso le quali hanno un toro proprio campo di esplicazliono da non 'confondere con quello delle lotte politiche, si rivolge a tutte le forze pop0lari democratiche. - calloJiche e non cattoliche - per gjµngcre ad una soluz:one nuova dei r~pporli fra stato e chiesa - soluzione che deve essere cercata 111 uno spirito di larga comprensione de.Ile esigenze de11e masse cattoliche italiane. Il caraltere confessionale che lo statuto albertino altrihuiva allo stato itaWino, e che è stato accentuato dalJa politica oonoordataria del fascismo. ba portato a risultati negativi. I non calloliCi si sono sentiti offesi per la loro minorazione di fronte alla legge, ed i cattolici per il fallo cli vedere la loro chiesa adoperata come strumento di regno dallo stato aut.oritario. Allo scopo di garantire la più completa libertà di cosc:cnza, di culto e di predicazione, il PdA, accettando )a sistemazione data dal lrallato del Laterano al problema dei rapvorli lra lo stato italiano e la cii là del Vaticano, chiede: a) aboFzione di tulle le leggi che discriminano a favore di una. determinata confessione religiosa; b) caraltere aconfessionale della scuola pubblica in un sistema di libertà di insegnamento che permetta a! genitori che lo desiderino di fare impartire l'educazfono religiosa ai loro figli, o di n1andarli i.q scuole private confessionali, con• trollate ool metodo degli esami di sl3to. le qualj non saranno sottoposte a llmitazioni d:verse da <1uelle esercitate su tulle lo scuole 1>rivatc, cioè a limitazioni volte ad impedire cho venga impartito un insegnamento e,·crsivo delle istituzioni 1ondarnenlali dello stato; e) restituzione allo stato della sovranità in materia di legislazion~ matrimoniale, pur orendendo opportune misure affinchè anche la cerhnonia matrimoniale religiosa abbia va. !ore legai<>a lutti gli effetti civili; d) misure atte ad avviare le chiose a mantenersi con i soli contributi dei fedeli. CAP. IY. IL PIANO ECONOM. DELLA DEMOC. ITALIANA L'cconom:a italiana si -è finora fondata sulla miseria delle grandi masse lavoratrici, sull'acce11tramcnto di molte ricchezze ,jn poche mani. sull'uli1izzazione dell'apparalo statale per creare mediante adeguate protezioni posizioni di privileg:o 3 ,:?rossi in~ustriali e propr:otari agrari. Il p.rotez·onbmo. l'autarchia e - 10 - Biblioteca Gino Bianco

le pianificazioni corporative han dato luogo alla forrnaz·one di industrio che succhiano come piovre il paese impovcre-ndolo ed cst~nuandolo. Le leggi del mercato funzionano solo quando vanno a scapito del lavoralore e consumatore, e restano paraliz-· z-ate quando dann~gerebbero Je oligarchie privilegiate. Lo stato è incapace di sviluppare q,µalsiasi !;ilrutlura collellivista quando questa deve servfre ad elevare .le condizioni dei lavoratori, mentre è pronto a tutle le pianificazioni quando si tratta di accrescere cd assicurare i profitti dei grossi industriali ed agrari Questo assurdo sistema ha alimentato il fascismo, 0 si è grazie ad esso ulteriormente rafforzato, .portando al popolo italiano solo m.iseria oppressione guerra ed infine ]a rovina totale del paese. Le (9rze democraliche cho s! accingono a ricostruire l 'Italia non devono permettere che questo assurdo sistema si ricostituisca. Il ciclone che si è abbattuto sul ,paese ha scon. quassato tutta la slr,uttura economica e sociale, rendendo assai più <tacile di quanto sia mai stato nel passalo un riordi. nam.ento complessivo della società su basi più sane e più giuste. Tuttavia le forze reazionarie s_ono in llalia a_nç:ora assai potenti ed in questo camPQ, ancor più che in quello politico. Contro di esse i.I PdA si propone di mobilitare le grandi masso lavo.ratrici industriali cd agricole tenute dal fa. scismo sotto il duro sfruttamento dei]e classi padronali, i produttori indipendenti che sonp sempre sta.li ostacolati nelle loro iniziative dagli interéssi monopolistici Ie,iali allo stato. ~li intellettuali ed i tecnici, costretti a mettere le loro capacità a servizio dello stato totalitario e delle industrie parassitarie. Queste forze sociali, che costitui~ono Ja enorme maggioranza del popo'o Ha1iano, non devono scindersi in sterili contrasti, ma essere ~.n:te per,imporre un piano di ricoslruzione economica rhe dcmol!sca tutta la malsana struttura economico-sociale del paese, senza alcun riguardo per gli interessi costituiti, ed instauri un nuovo sistema fondato sulla giustizia e sulla libertà. a) De-tisiono dolla wocchla atruHura Il primo dato Qella struttura economica itaPana che non può esse.re lasciato suss:stere è costituito dalle ,ingiustizie e sperequazioni nel.la distribuzione detla ricchezza. A quelle tradh,:onali si sono aggiunte quello dovule ai profìtlatori del fascismo ed ora quelle provocate dalJa guerra e dall'inflazione. Le misure di perequazioni saranno assai facilitate dal fatto che l'oligarchia finanziario-industriale-agra• ria non solo ha largamenle profittato del fascismo n1a ha anche col1aboralo colle autorità tedesche di occupazione e coi neo-fascisti. Essa va colpita senza esitazioni. nelle. persone e nei beni, come traditrice del paese. o dichiarala indegna di dirigero l'-cconom:a del pa~_e. A prescindere tuttavia da queste misure di carattere giu. diziario. lo stato democratico italiano dovr3 ch=amare lutti i -11 - Biblioteca Gino Bianco

cittadini a versare in ·via straordinaria una parte della loro riochezza, incamerando i patrimoni in misura totale al diSO· pra cli un limite di modesto benessere lamiliaro. ed in misura difrerc,nzfa.le al disotto di tale limi.te. Questo livellamento st.raordinario 1 che è per tult~ i cittadini un obbligo d~ soli• dar!età e di giustizia imposto dalla t,r:agica situazione del paese 1 deve fornire allo stato il fondo d1 m~novra n~sario per procedere ad un risanamento de11a vita economica e sociale. La quota di ricchezza nazionale così incamerata dovrà scnire a!Ja creazione dei servizi l)ubblfoi di -sicurezza sociale, destinati ad abolire la più grande miseria, a risarcire almeno parJJialmcnto i 1)iù gravcmenle danneggiali. dalla guerra, e ad operare le necessarie riforme slrult,urali dell'economia del paese. Il secondo <lato della struttura economica italiana da trasformare in modo profondissimo è costiluito dalla malsana organ:zzazione 'l)rodut.liva del paese. Tutte le principali branche <lolla produ;done sono monopoli1...zate. cartellizzate. consorziate. e.d il Joro grado di sviluppo è in correlaziione nori con iJ }oro grado cli utililà per il paese, 1na con i! grado di protezione che sono riuscii<> a farsi accordare dallo stato. Tullo questo sistema ha richiesto, per reggersi in ,piedi, sempre t>iù ,urgentemente interventi, appoggi e controlli dello stato, il quale è cosi divenuto il tutelatore d"l<(li interessi dei vari gruppi dell'oligarchia finanziaria, industriale ed agraria. Per la democrazja :taliana sarebbe, un fatale errore accettare la struttura econom:ca esistente. applica.ndovj il correttivo di nazionalizzazioni ,più o meno vaste. Ciò significhe-- rcbbe trasferire sulle spalli, dello stato democratico tutti gli elementi di miseria, di nazionalismo economico e di arrelratema, che son caratterist:ci del nostrQ paese. Occorre invece una radicale traslormazione strutturale, che richiederà la socializzazione di un determinato settore dell'economia e nello stesso temPQ indicherà i limiti entro cui essa .risulta economicamente e socialmente progressiva. Per raggiungere tale scopo occorrerà in primissimo luogo procedere ali 'immediato sequestro provvisorio delle più grandi aziende o complessi di aziende. Solo estromettendo i grandi finanzieri, industriali ed agrari dai loro feudi economfoi, e privandoli in tal modo dell.a possibilità di utilizzare la loro posi1.Jione economica per sabotare il piano di risanamento economico, sarà possibile passare aUa sua realizzazione senza vederlo arenarsi ai primi passi a ca.usa di oscuri intrighi dei celi pr1vileglali. C:ò fatto. si dovrà procedere senza indugi all'immediata abolizione di tutte le misure -protezionistiche e di tutte le misure vincolisliche interne. che sotto pretesto di difesa dell'industria nazionale o di cor.porativismo hanno favorito la formaiione di grossi compless.i rnono])Olislici. impedito ai consumatori di acquistare merci estere più a buon mercato, ed ostacolato il sorgere di nuove inizriative nel paese. Le difficoltà in cui quajj;.he categoria di lavoratori dovrà ve-nire - 12Brbliotei.;a Gino Bianco

transitorian1on.Le a trovarsi, implicheranno per lo stato il do. vere Ui prendere q1isure straordinarie di assistenza affinchè determinati gruppi sociali non soffrano senza loro colpa. ma non devono in alcun modo costituire una remora all'applicaziono rapìda o r·gicla del principio per cui lo stato deve cessare di essere il proleUore di quesl! o quegli interessi econon1ici parlicolari§Cci, e dev~ mettere il paese in grado d_i profittare al massiino della divisione del l?,voro internazionale. Nel quadro di questo nuovo ind;rizzo della vita economica del -paese sarà possibile determinare quali delle aziende sequestrate dovranno rf!staro definitivamente in 1nano al Po· tere pubblico, perchè conserveran,-io il carattere monopolistico o quasJ m~nopolistico (come ad es. J'industr:a idroelettrica e le assicurazioni). quali dovranno essere reslituile all'iniziativa privale! e ,per quali si dovrà procedere puramente e sen1plicemenle a.Ila liquida1Jioµe fallimentare (corno ad es. I.a siderurgia). bJ Coatit11Uo11e del nuovo ordine econo111ico La demolizione dell'intervenzionismo protettivo, corpora• tivo ed autarchico, o la restituzione al mercato della funzione di determinatore dei prezzi, dej costi, e della vantaggiosità di produr,rc o ~on produrre i vari beni. dovo esse.re accompagnata di pari passo da un nuovo e diverso intervento della colleltivilà ne.Ila vita econoip.ica, destinalo a creare una socielà bene equilibrata, in cui la solidarietà sociale garantisca una notevole uguaglianza delle condiz:onj di partenza. senza soflocaro l'iniziativa 1 privata, e permetta a tutti i cittadini di sviluppare liberamente e fruttuosamente la loro operosità; ed in cui, d'altra parte, il flusso di ricchezze proveniente dal1a lìbera economia di mercato sia utilizzalo l)Cr mantenere una fondamentale giustizia socfale nel paese. La soluz,ione dei fondamentali ,problem) di giustizia eco~omica non può e.ssere rinviala ad un lontano avvenire, ma ,,a affrontata nell'atto stesso in cui si procede alla ricostruzio,\e ctcl meccanismo eeo. nomico, ;perchè libertà e democrazia non possono esistere che poggjando fermamente su questa doppia base di solidarietà sociale e di libertà individuale d'iniziativa. -Ne ·consegue che un settore socia1ista dell'~onomia si impone sia nel camoo della produzione che in quello della di~lribuzione, ognl volta che Je conseguenze de] libero giuoco delle forze economiche sono di natura antisoc:a;e. b) I) • Il aettore aocioliata della procluaion• Nel campo della -produ~ione il principio socialisla che esige che la produzione vada diretta per conto ed in vista dell'interesse della collettivilà, e non degli interessi individuali, va 3ipphcato per tutte le az1enùe c!:ia, ;::r ilooo 1a demolizione dell'intervenzionismo fascista, conservino carattere mù;.::~- -13 - B'blioteca Gino Bianco

listico o quasi monopolistico, o ·n cui peso nella vita economica del paese sia tale da dare ai loro dirigenJi una pot.e~ua politica occulta che falserebbe la vita democratica. Queste in;iprese vanno espropr'ate ed amministrate da enti pubbJici a gestione autonoma (naziona_ll, regionali, mu. nicipali, a seconda della Joro im-porlanza) d•retli H più razionalmente possibile nell'interesse della collettività. I profitti cli tali aziende, nei casi in cui siano ammessi dalla legge, avranno dcstina1Jione sociale stabilita dai competenti organi politici democratici. PQ.ichè il controllo sulle eventuali nuove formazioni monopolistiche deve essere continuo, !o stato italiano dovrà inoltre possedere •una legislazione cd un apparato giudiziario tali da permettere a qualsiasi ciltad:no di richiedere che si pronunzi una sentenza che dichiari socialmente pericolosa Ja gestione privala delle aziende che verranno ad assumere lecaratteristiche sopra accennate. Le az,iende così giudicate dovranno µassare immediatamente sollo il controllo di una special~ commissione 1 la quale procederà, og_ni \'OJla che sia possibile, a sbloccare e deoentralizzare i complessi ariendali tenuti insieme da soli vincoli finanziari, e, ove non sia tee· nicamente p0~sibile e)imi,iare lo caratteristiche di azienda monopolistica, dì farla passare nel settore socialista della pro• duzione. b) 2) • U •~re aoclalioto del consumo Nel caml)O del consumo il principio socialista, il quale esige che i beni vengano distribqiti non già jn baSie ai loro bisogni, va applicato tutte le volte che la solidarietà umana esige che un ~rlo complesso di bisogni elementari. che i nostri criteri di civiltà considerano ormai indispensabili a lutti i cittadini, Yenga comunque soddisfallo, sot.to forma di servizio pubblico, anche se il meccanismo del mercato non ci riesce. La lotta per l'abolizione della miseria, che sarà uno dei comp;tj princillil,Ji della nuova democrazia italiana 1 e che, quantunque imposta con particolare urgenza dalla situazfone attuale, ~ndrà condotta e sviluppata anche al di là di tale situazione, non ,può essere vinta se non mediante ) 'istituzione -di un settore socialista della di~tribuziorie che modifichi jn questo campo iJ funzionamento deL mercato. I primissimi servizi pubblici, per lo sviluppo dei quaJi è assolulamente necessario fissare una preoedenza assoluta r!spetto a qualsiasi altra richiest.a de} mercato nell'as~egnaz1one dei crediti, devono avere come obiettivo l'eliminazione dei più gravi disagi µrovocati dalla guerra. Bisogna dare im• mediatamente nutri;nenlo aMtanione indumenti a coloro che nella crisi. generale ch1 e colpisce jI 1 paose. non riescono a tr~var !flodO d1 provvedersi questi beni clomentari in misura fis,ologicamente necessaria. Perciò: creazione immediata di n:ici:ise.pubbliche che_ forn:scano cibo suffic1 C,J1tea prezzi bass18s1m1; vaste espropr1a1.io1)i edilizie, rese necessarie in seguito - 14 - B bl"otc..a G11 v B;anco

ai bombardamenti, distribuzioni di alloggi con crileri di equità. costruzioni per conto di enti pubblici di casa l}Opolari decenli; a:stribuzione a preUJi bassis~imi di un minhno di indumenli tipo per ripararsi da\ freddo. Fissato in tal modo ufl argine che non permetta più il permanere della indigenza, il principio della distribuz:one med'.ante servizio ipubblico di beni d.i massa va sv.Buppato e perfezionato, poich-è è l'unico metodo efficace per creare uua effettiva egu3€lianza delle condizioni di partenza per tutti i cittadini. S,1Juppo dell'assislenz1a medica gratuita, delle pensioni di vecchiaia, de11 'assistenza ali 'infanzia e alla mater• 1-iilà, o progressivo tnigliorament.o di tutti gli altri servizi pubblici dovranno man mano elevare il ljveJlo al disotto del quale )a societ.:>inon permetterà più cbe nessuno dei suoi membri cada. Una particolare attenzione dovrà e&S,Orerivolta fin dal principio a.I più importante de\ servizi pubblici della società modern~: all'educazione l)Ubblica, la quale per la sua' parte elemenla,re forn ìta a tutto il popolo è insufficiente_, e per la parlo media e superiore cpsliluisce un privilegio delle claesi ricche del paese. Prescindendo qui dalla necessaria riforma de~ metodi e .dei programmi scolastici e dal rinnovamento del pcnsonale insegnante e co.nsiderando 1 'ist:r.uzione pubblica solo in quanto elemento costituLivo fondamentale del settore socialista del consumo, è necessario jn primo luogo che l'i. sttuz1one elementare obbligatoria sja ;prolungata e migliora• ta, ed in secondo luogo che tuu.i gli altri 11radi scolastici siano aperti non ai soli figli delle classi ricche, ma esclusivamente ai più capaci. ai quali occorrerà perciò fornire CO· munque i mezz,i per portare a termine i loro studi. Solo una t:tle riforma scolast.ic~, può portare alla formazione di un eeto colto proveniente da tulle I.e classi popolari e perciò strettamente collegato con l'intero popolo, e si 'spezzerà in tal modo il pi(, grave ed il più odioso di tu lii i privijegi: il privilegio della cullura. b) 3) • La rifo,..a ag,.ria ~e] piano di democratizzazione della strullura economica ilaliaJia un -posto predominante è occupalo da] problema della riforma agraria di cui il paese ba bisogno da assai te1npo, che varrebbe, se bene eseguita, a garantire per secoli un carattere sano alla vita rurale, e che non è tuttavia 1nai stata affrontala. La tenacia con cui la grande proprietà t-e-rriera si oppone alla secolare aspirazione dei contadini alla proprietà della terra che essi lavorano, va spezrnta con un provvedimento legislativo di riforma che espropri tulla la proprietà fondia. ria non lavoratrice e la redistribuisca, sotto forma di poderi di dimensioni suffic:enti ad assorbire le capacità lavorative della famiglia contacrna, ÌJ! p.roprietà a quei colth,atori che, in qualità di piccoli p-roprictari, nffittur1ri, mezzadri. coloni. -15 - Biblioteca Giro B,anco

han mostrato .già cr essere capaci di lavorare e di amnlini• slraro un podere. Gran parlo dello nltualj grandi az·cnde potranno altrcsì essero tras(armate in modo vantaggioso in noclcri economicamcmte aulonomi. pcrchù l'agricoltore italiano dQpo l'abolizione del Jlrotczion.ismo e dej vari Yincolismi corporativi, dovrà dedicarsi alle oullure specializzate od inlensi- ''C, per le quali Ja conduzione piccola e media è più re<ldi. tiz.ia della grande. Nei casi tullavia in cui la grande azienda non potrà esse.re appoderata. essa l)Ot.rà essere rnantenuta sotto forma cooperat.:,,a. Per facilitare il rias~est.amenlo dell'agricoltura su questa nuova base sarà neoessa:rio che I 'ente pubblico incaricato della esecuzione della riforma provveda ad un servizio di credito fondiario a basso interes&e ed a lungo termine, ed a favoriTG )a formazione di liberi consorzi e cooperative per lo sviluppo di tutti i servizi connessi col ciclo produUivo e com~ merciaie della azienda contadina. Una semplice redistribu• ;dono de1la propr!età terriera non accompapnata da queste misure, necessarie alla vitalità ed alla prosperità della azienda stessa, potrebbe solo creare una massa di piccoli 1>roprietari miserabi1i, cioè il contrario del fine cui Ja democrazia deve mirare nella campagna. La magg·or parte della popola~ione agricola italiana potrà in ta,1 modo essere immessp. nella proprietà di un podere. Tuttavia la scarsità di terre nel nostro paese non permetterà la conve!rsione di alcuni strati di braccianti agricoli in contadini proprielari. Per costoro occorrerà provvedere a tutelare i loro interessi e la continuità del loro lavoro, sia transitoriamenlc1 presso le aziende contadine, sia avviandoli nei .lavori di bon'.fica e di ricostruzione, sia ~oprattullo impostando una p0litica di ernigraziono scevra di motivi nazionalistici. b) 4) • La pelitica fiscale Alla decurtazione straordinarfa dei patrimoni deve far seguito una riforma de) sistema tributario, tale da renderlo adeguato ad una società democratica. Parallelamente ad un radicale slrondamento del sistema delle imposte indirette, che pesano soprattutto sulle classi più povere, va in conseguenza stabilita una imposta complessiva sul reddito con carattere progr~ssivo, e soprattutto va istituita urta imposla ereditaria con saggi energic.'.lmente progressivi. Que~te imposizioni tributarie, oltrechè cb:amare a contribuire p'ù fortemente gli strali più benestanti della 1,opolazione. hanno anche lo scopo di mantenere le inevitabili sperequazioni cli ricchezrza entro lin1:u tollerabili in una società democratica, e di salvaguardare gli interessj delJe genera(oni future, impedendo il concentramento di ricchezze ereditate in mano di persone che non se le sono ,:ruada2nate con il .proprio lavorQ. -161u, ""' ,.,,1noBianco

Quaderni dell' 1TALIA LIBERA 1. - EMUO LUSSU - lo r:costruzione del1 o Stato. 2. - Alle Nozioni Unite. 3. - Che cosa è il Comitoto d1 liberazione Nozionale. 4. - NICOLA PARUTA - Lo crisi italiano. 5. PIEROLOTTI- Orgoniuore lo resislenzo e lo vitlorkl. 6. . TOMMASORUOTI• lo lotto. pe, lo l;be,1;. 7. - Piero Gobetti. 8. - Cerio Rosselli. 9. - Antonio Grom~i. 10. - BARTOLOSTRACCA- Aspetti politici del problema dello magistratura. 11. - ENZO MURALLA- lo rivoluzione costruttiva. 12. - LUIGI UBERT-I Le commis.siondi fabbrico, 13. - CARLOALTOVITI- lo davmtozione e.::onomico. 14. - BRUTOPROVEDON-I Lo ri11oluzione agrori::,. 15.. EDOARDOMONROE • Stot; Unm d, Eu,opo? 16. - PIEROPAUTASSI• lo rivoluzione minlmolisla e fovveniredello l1be1t6. 17. - LEO ALOI - Socialismo di oggi e di domani. 18. - FEDERICO• l'economia pianificato, 19.• Per lo rinoscilodeffltolio. 20 .. CARLO INVERNI• I pa,liti e lo nuovo realtà itoliono. (Lo politicu del C. L. N.). 21. . PIETROGERBIDO- le o,igtnì del Po,tilo d'Azìone, 22 .. MARIO MONFORTE- Nazionalismo rPsponsobiledel fascismo. 23.• MANLIOROSSIDORIA. Il pmbl,mo politko ltolòono e lo sp,dto del Por;ito d'Azione. 24. - MARIOFRESOL- Per uno dernocrozio socioliztolo. 25. - LEONEPICCININI- Combattentismo di ieri e di domani. 26 .• EMILIOCHANOUX• Fede,oH,mo ed Autonomòe. 27. - EMPIRICO- Il problema ogr::irioitaliano. 28. - F. COMANDINI - Che coso vuole il Partilo d'A!ione. 2~. - FEDERICO- Esper,enn internazionalidel movimel"IIo0pe,oio. Preazo L. 5, - STAB. TIP. MIOUETTA, MILANO E C. • CASALE MONFERRATO 8 lioteca Gino Bianco

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