Ernesto Renan - Che cos'è una nazione?

della loro agonia; essi, come allora, sentono oggi che in questo rosso ,di cielo che sperano aurora, ma che potrebbe esser tramonta, palpita per l'ultima volta l'ala della loro sorte. O adesso o mai più ! E come può l'anima della nazione non e!.ser tutta con loro, che hanno tanto sofferto e tanto soffrnno) Come può una madre a cui un figlio esule rivolga supplicanti occhi in pianto perchè lo tenga con sè, perchè non lo abbandoni alla vita randagia, - perchè non lo sospinga a trovarsi un cantuccio in casa d'altri, dove sarà un giorno mal tollerato e forse in!>ultato e battuto, - non sentire che tutte le sue viscere si torcono d'amore per questa su.a creatura incolpevole, ma che pare trascini il peso della colpe di tutta una stirpe? E d'altronde oggi passa sul mondo una grande ora, forse decisiva per secoli dei destini dell'uomo; grandi parole affocano sii vede la Terra Promessa; ·si comprende che forse non si fu mai così .;cini, come oggi, dopo tanto tempestoso navigare, all'aria, l,a riempiono d'una luminosità abbagliante di miraggi ... l'isola verde dell'Utopia. I popoli potranno forse da domani posare in un più quieto ordine civile, non odiarsi più, non macellarsi più a vicenda; gareggiare sl, tra loro, con tutte le forze, ma, per un premio che sarà caro al vittorioso e non peserit come un castigo al vinto; gareggiare in un anelito comune di bene, pér un comune sogno di bellezza e di gloria. E l'uomo che d!oltre oceano è venuto a noi ed ha traYersate le nostre contrade come in un trionfo decrctatoglii, non da imperi o da iaccademie, ma dal popolo stesso, con un atto di giustizàa e di so,nanità unico nella storia del mondo, - l'uomo che lesse nella fronte, tremenda e pallida come un dirupo d' Alpi in notte di luna, del profeta dei tempi, di Giuseppe Mazzini - ha sulle labbra, non l'amarezza profonda del pensatore che sa i travagli del - dubbio, la tragicità delle lotte imposte all'ideale perchè si traduca in realtà - ma il sorriso aperto e pago di chi si sente sicuro di sè, certo della vittoriosa potenza delle proprie decisioni. _ · Noi invicLiamò quel sorriso tranquillo: e ci auguriamo che esso preludi alla gioia che domani sfolgorerebbe in tutti i volti degli uom~ni di buona volontà. Intanto soffri;vno ! Questa Società delle Nazioni, questo concerto di popoli, - questa l!ra nuova di comprensione reciproca e di cooperazione, •- e.aGino Biarco

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