Enrico Ferri - Discordie positiviste sul socialismo

- 27 - essendo « un uomo colto e sapiente » ebbe la prima disillusione da questo, che e( i contadini affrettavansi a scambiare la semenza, loro anticipata dalla pubblica amministrazione, con altri oggetti di cui avevano bisogno ». É la stessa solita obiezione, colla quale, sebbene un po' meno ingenuamente, i liberisti credono di confutarn il diritto al lavoro opponendo l'esperimento artificiale degli « ateliers nationaux » nel 1848 in Francia. Ma il socialismo moderno, appunto perché è in completo accordo col pensiero scientifico e positivo, non ha più le illusioni artificialiste di chi credess~ che domani - dando incarico ad un dittatore « colto e sapiente » di attuare, per via di decreti e regolamenti, un ordinamento collettivista - si potessero ~altare le fasi intermedie, che dall'individua- " lismo assoluto e sfrenato sono già arrivate ad un individualismo limitato e ad un collettivismo parziale, coi -limiti legali al jus abutendi e colla continua trasformazione in funzione sociale o in proprietà pubblica de' servizi- (come illuminazione, acqua potabile, BibliotecaGinoBianco

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