M. Missirini, L. Bardi - Imperiale e reale Galleria Pitti

IMPERIALE E REALE G ALLERIA PITTI ILLUSTRATA PER CURA DI LUIGI BARDI.

(4rticolo inserito nel tomo 9s.• deUa Bibl. / tal.) MILANO, 1839, DALL' UlrERJ..\LE IIJ!CIA STAMJ'ERJA. p M MAZ 0700 00141 MAZ Cl 7S2

3 Imperiale e reale Galleria Piui, illustrata per cura di Luigi BARDI regio calcografo. - Firenze, !8381839, presso l editore, Ì1t foglio. Pubblicati 33 fascicoli: t11tta l'opera sarà compresa i~t fascicoli 90 circa, ciascuno di 5 stampe colle relative illustrazioni., ccc. Prezzo Ù• Fircn:e franchi 1 o al fase. o In lllilano presso Ferdi1wndu Artaria e f<glio, con-, lrada eu Santa JJ[argheriUI. l o dico seguitando che p<'r Luigi Bardi calcografo regio in Firenze cont inuasi a ptthblicarc l'imperiale c reale Galleria Pitti con quel maggior zelo, prontezza, diligenza c bontà d'.trte che in tanta impresa potcasi desiderare. Dopo la lunga serie delle stampe J>er noi dichiarate nel tom. 90.", pag. I 85 (maggiogiugno I838) di questo Giorn.1lc, ceco ch'ci ci fa dono di altre quindici distribuzioni arricchite di cin- <JUC rami pc t· ciascuna. E come pitì l'opera progredisce, più avanza in eccellenz.1. Lo sforzo del signor Bardi di poter supplire solo a sì vasto progetto tiene dell' audacia. E l'arti debbono essergli d'assai grate, impcrciocchè , oltre il presentarci riuniti tanti capi lavori della divin.1. pittura , anche 11cr questo suo pensiero la bella cd utile incisione ha preso in ltalia

CALLEIIIA FITTI. 4 un arandc movimento e splendore: sorta è fra gli . .o · ttn• ,ara maravtaltosa : lllltt aspirano porsi a lllCISOrJ • 1:' 0 . . J" h l' 11 della dignità delle altre aru Ifa tc e: e spe- •.v,e 0 re la scuola di Bolo.,na e quella del Toschi c1a men ° 1 . · · L d roducono lavori commcmlcvo tSSlltH. aon c tenen- ~osi per noi l'usato. o~·dt~lC , vcr~cmo br~verncn~e dimostrando l e meravtglw m quesu succcsstv1 fusclcoli contenute. fascicolo 19•. = l~ranccsco ~alviati, tavola detta della Pazicu1.a , incisa da l\Tancton. Una donna della grandezza del vero , i gnuda gli _omeri! il pe~to , le braccia con un solo velo s uccmto at fianclH , con una c:tt~na al piede fermata ud un anello di ferro, è !tata appellata la Pazienza pcrch è dall'aleo di un vaso dist illa una gocciola , ch e va a cadere sul fermaglio dell'anello, c credesi ch e possa alfine consumarlo , e la donna a quella liben1t ch e aspetta restituire. Noi chiameremo piuttosto questa pittura la ]>rJgionicra innoccnte:..talc la mostru, il candore c la bontà del volto: tale4 11oncst1t de ll'MIO tutto dolcezza ed umiltà. La serenità dell'animo suo deriva dalla coscien7.1 'dell'innocenza limpidissima la quale s imbolegp;iata in <Jnell' ae<1ua che cmlc dcc da l tempo esser futta manifesta: giacchè non v' ha delitto o virtù che non sia al fine dagli anni <liscovcrra. La morbitlez7A1, il disegno e l'impasto dell'esecuzione della (larte Sllp<'l·iore della fig ura , s,ono degne del pennello dt llll gran maestro:. non cost le gambe che hanno tlel tozzo , c uon nspondono alla "'Pillilczza delle braccia: t~on così il velo posto a ca~o c senza svilup.po ra~ toumo : _un onlinc, una. ragione dcc porsi anche nel compommcnto dct pnuut c det veli• . Tre rmnui sono in questa di stribuz ione : uno dipmto dal Sustermans, e inciso dal Fournicr di grande elfetto dt pcnndlo, di grande lmwnra di ta«lio: rapl>reseuta <111 .El" ·· · l 0 ' · •a gm sovrHtt<•nt ente alle reali ga- ~re tosranc: 1: altr~ è di uomo ig noto, condotto da _andcr-Hclst, t~tct s tonc di Gaetano D.tii'Oiio. Il dipuuore cerca JU <Juesto !.t bCuola di Van-ùyck, e

GALLERIA PITTI• 0 l'avvicinò , come le tavole del Padovanino c di Boni• [.,zio che viste da lontano le si prendono per Tiziano, ma poi considerate da presso si vede esservi molto disgiunte. Il terzò ritratto si dice essere della donna amata dal Vecellio, ed è opera del medesimo Tiziano: con qual arte, anzi qual magia sia fatto non è da potersi con parole significare: se guardi alle carni è la natura viva , fresca , che palpita: se alla fìsonomia è una grazia , una seduzione: se alle vcstimcnta non potresti inuna&inarti maj!:gior ricchezza , maggior verità. La posa e dolce, g li occhi parlanti: la movenza placida , il sorriso pericoloso; il Guadagnini incisoro di questa bell'opera ha vinto in essa il suo molto valore. Termina la distribuzione con un Paese di Agostino Caracci, inciso da Lambertini. Il Caracci prelusc al suo discepolo Domeniehino primo paesista dopo Ti· ziano , il quale ne è principe; dico nel largo stile del paesaggio. Ma il Caracci non raggiunse l'ahwno: hcnc è in ·quest'opera molta diligenza e varietà, c t~na certa poesia , ma poco tono , poca grandezza. Talora la diligenza somma ne' paesi si oppone alla facilità c ad una certa sprezzatura, che spesso più ritrae la natura, pcrchè mostra meno l'arte. Fascicolo 20" . = Ritratto d' uomo ignoto del Ve· lasquez, inciso maestrevolmente dal Guadagnini. Grande forza , f1erezza, espressione e verità è in questo dipinto: lo spagnuolo vi ha posto un misto del l\loroni e di Van-dyck unito a quel suo colorito tutto sangue e vigore. Segue altro ritratto del medesimo m3estro pure di personaggio sconosciuto, tradotto in rame dal Della Bruna: è posto con più pompa c decoro , con piìt ricchezza , ma non agguaglia i fieri colpi del primo. L' armonia è il primo merito di questo dipinto: la simiglianza debb' essere stato il secondo. Viene poscia un quadro cl' Orazio Riminaldi inciso dal l\Iartelli , c detto rappresentare il Genio th' llC arti. l\1a pcrchè c1uesto titolo del Genio delle ani , e non

(j CA T~U:.:RJA PJTTf. l ·1 C · potcn7A~ divina , unicamente atta alla 60 O l COlO , • . ' J d . . ' · c che tuuo nvend1ca sotto 1 suo OlllllliO. c rc.1ZIOI1C , . • · G · Dif.,uo gli emblemi de' quah e cmto. questo emo , non solo alle arti , ma anche ~Ile sc1~nze , alle batl ·c c al buon reggimento de1 popoh appartengono. 1 ' 1 {!. 1 · 1··1 d Il c· Qui usbcrghi cd elmetti; qm le ~~ an~c e ? mstizia; qui le ]ance c le spade: ne COi segm delle tre arti maggiori ~1anca ~l simbolo_dcii? cosmografia. t questi adunque il ~~ruo J)~Cs~ .m se _stesso,: o _se vuoi meglio, e con plll vcnt:1 _c il Gemo del! Italia, avvegnacl1è la l_>ella n<_>Stra _patna comun~ f~ app~mt~ ritrovatrice e r•swratr1ce di tutte le art1, d1 tutti gh studj qui simboleggiati , siccome fu p er noi testè ampiamente dimostrato. l\1a il dipintore nell' esecuzione mostrossi minore alla sublimità del suo conceuo. Il pensiero era degno di l\1ichelangelo. Non vogliamo torgli tuttavia alcuna morbidczza e fre- &e)Jezza nel nudo, e molta diligenza negli accessorj. Ma ecco che ci ristora il divino Ra!Taello col suo mal!;nifico ritratto di Giulio Il <Jni inciso dal Daverio. Al Sanzio l r grazie conducono il pennello: tutto per esso acquistava dolcezza: in tutto infondea alcuna parte della bontà, della soavità dell ' animo suo, della squisitezza del suo pensare, dell'amorosa fiamma che lo ardea. Non maravigliare perciò se qni non vedi la fierezza di Giulio Il anzi la sua terribilità. Ei voI_ea css~r riu:atto meglio da quell'altissimo , che scolpì ~~ liTose, c SI veramente c• lo ritr:1ssc c lo pose in s•.mu~ac~o a B_ologna c~n tutti gli spiriti prepotenti i!'u c,~J.o. Q~11 sono _ess1 temperati ùall'amabilitl1 del- . ~hm~ te: c non <h meno il dipinto di perfetta si- ~~lli~udmc , c vedcsi aver Raffi1cllo colto un momento 1 !'J~o • che hanno talora anche gl i uomini più fguao ', nella sta~chezza delle loro esorbitanze. Dovrò ? r_:;rJ.IrC CJOme C lOlpastato il VOltO, fluida )a barba ~·-g~{ ~31f1 e 1 1 nani ' e tutto fatto con amore? E la v or~ 'c1 ~ aie ?• 1 <u1~ 1que perfetto, imn1ortale. IIU( CSI a ( IStl'lbU . Pace di Sal at R z•onc per Ult Paese detto della ' v. or osa sculto in rame dal Parboni con

GALLERIA PITTI. 7 mirabile effetto: la somma bellezz:~ dell' originale aitò il bulino: Salvator Rosa dipartito qui dall'usato suo impeto, dalle sue h~ttaglie, dagli assassinamenti, è tutto placidezza, ameni~ c 1·iso nella sua scena. Limpidezza d' orizzonte, freschezza somma di piante fronzute, di virgulti, di arbusti: un'ora di temperato meriggio: un zeffiro che spira, e dolcemente fa inclinare le-fronde, tutto ti reca il concetto di una placida tranquiltità significata in un leone che ripos.~, in un agnello che pascola e in una femmina bellissima sedente, intesa con tma fiaccola ad ardere gli arnesi e i tormenti di guerra. Fascicolo :u.• = San Giovanni di Carlo Dolci, in· ciso dal Benucci. San Giovanni è nell'atto di scrivere nel suo Vangelo la legge della carità, fondamento della religione, anzi la religione stessa ch'è una ca· rità universale : c prevedendo nel profetico suo spirito come gli uomini avrebbero manomesso questa santa e precipua legge, come l'avrebbero scambiata in uno spirito d'intolleranza, di crudeltà, d' ira e di vendette, si volt!:e dolcemente verso la vera e prima fonte della carità, c diresti ch e impetri d:1 Dio che voglia nel cuore degli uomini il suo amore, la sua mansuetudine infondere. E questo è veramente il concetto del dipintore, idea nobilissima accomodata a Giovanni che tanto amò, c tanto ftt riamato. L'esecuzione del quadro è al di sotto del concetto. Del maestro medesimo è il dipinto che segue ra~ presentante San Casimiro, inciso pure dal Benucci con miglior arte dell'altro. L'espressione è il principal merito del cruadro: un'espressione ingenua, verginale, tutta celeste , che dimostr:l il rifiuto delle terrene grandezze per quella candida pnrità che forma degli uomini angeli divisi dalle umane condizioai, e solo assorti nelle cose eterne. Assai bellezza rifulge dal volto di Casimiro, e alla sua santità dà risalro. lllichelangelo Buonarroti , le Parche, incisione del Travallotù. Le Parche prese dagli antichi per il Fato, nume possente tremendo, maggiore dello stesso Giove:

B OALLEllTA PJTTT. le Parche inviolaJ}i li , inesorabili, cui. tntt.o ~bhe..lisce è concetto ch' empie di spav_cnto • n~ • sen mo_r-: l . 1 s.11mo nou l'otc•· decimare le unmutabll• ta '• c oe . 'l' l . • loro Jcgr;i , tanto p•Ìt tern•c •e •. 'J'~a.nto .Pm. arcane. La sol:• forza, grandezza e ternb1llta. d1 ~f•chel.a~­ gelo potea osare di scerre 9ue~to ~ens1ero, t destuu! Or quai destini volle cgh s•gmlocare c~l su.o lìen? pennello? CJnelli del ·genere uman~: quel.h de1 t:egn~ e tlcgl' i.mpc~i, . cioè pie m eh .lagnme, eh a~an~•· eh Juuo d1 dehttt, d1 e:ucn e , dt morte: <[ne! h det tradime~ti , delle ipocri'sie c d'ogni scelleraggine. Perciò espresse la sua grande idea con tre vecchie : una con bieca cera e guardo proditorio e maligno: l'altra con un'espressione di rabbia c di vendetta: e quella di mezzo ch' è la misera umanità, fra Cjuesti due patiboli dimostra la mortale sua angoscia e il dolore che la comprende. 1\lichclangelo è sempre nuovo , sempre sublime, sempre Dante! 1\Ti do ad immaginare il lluonarroto aver r itratto le Parche quando filavano i destini che sono girati e girano tuttavia per la poYera Italia, ch'è la donna di mezzo che piange. Paris Rorrlone, ritratto di Paolo Ili bella inci- ~ionc d~l Balestra: allorchè anuniravam'o in Napoli 1 rurmt1 d1 P:o lo l li uno abbozzmo, l'altro finito amcnduc di Tiziano, ci parve che T iziano avesse co~snm~.t~ rompit~ta.me ~Jtc l'an~ .del rit~attista: pcrct.oc ve111 ,~ c. nob1lta '~' posa, nl•evo dt contorni, e ~1 muscob , '.~pasto d~ carnagioni , finitezza somma ell e. est~emua .e vesllmenta ricche, ben piegate e n~olh .• e 1l pcns•ct·o impresso nella fronte, c l'annun- ~~ ~1 <h ~1ue\ pensiero per gli occl1 i , c un certo indizio c ~ vua eh~ scorre nella movcn7.a della persona ci Coll< usscro a credere che niuno avesse più potuto ~.vcr ~o_rag!~~o <l i rappresentare <luci Pontefice: ma cnut1 1n orcnzc ed · . polavoro d' p · B esamm~tos1 per noi questo ca1 ar•s ordone c f f' J' 1 costui cl b l'. . • 1 n orza < •re c 1e pure ' c arroraoment l' · l' . . ziano, c forse aJ l " . o, . anuna e arte di Tile •e d, magg•or vnghczza abbellita.

CALLRRIA PITTJ. 9 Qui sono ttlt te l e caratterist ich e per noi notate a Napoli, nè l'imperiale c reale Galleria l'itt i può andare meno ambiziosa di possedere pari giojello. Dionisio Calvart1 S. Girolamo , incisione del Rosaspina che sostiene il g•·ido di tanto e sì lungamente benemerito maestro. Ora dimmi se la t esta di S. Girol amo che in questo quadro innamora per la sua dignità, per la sua mitezza: se que' due angel i vicini al santo, cl1e ti rapiscono per la loro bellezz.1, puriti1 c aria cel estial e non t i sembrano di Guido? Il dipinto è verament e del Cal vart, ma degno di Guido Reni: anzi è fama Guido avesse molto tratto da esso quando era giovinetto. Certo che questo S. Girolamo ]Ja un movin1ent o eosi naturale, un' int.cnzionc così vera nell 'atto di scrivere, c nel vol to un prin cipio di sorriso, che ti pare un uomo vero , c che scr iva cose di santo amore: c forse è nel momento di vcrgarc una di quelle sue lettere alle sante donne unite nella stessa vocazione: lettere piene di un affetto ccl este: scriuc col cuore. Da quegli anp:eli poi non sapresti allon tanare lo sguardo: sono cose di paradiso. Il Cal v~rt era valorosissimo nel significare gli angeli , come lo fu il Domenichino: prova della bontà del loro animo. E in Bologna un'Annunziazione del Calvart: lavoro rnaravi~l ioso d'esecuzione: nelle ali son tutti i colori dell' inde: i panni onde j!;raziosamcntc è l' anf!ciO vestito sono un soff•o, un'aria, una nul>c sott ilissima d' oro c d'argento: non può meglio rappresentarsi creatura celeste: la squisitissima eccellenza degli accessorj di questo quadro, lo rende più prezioso. II componimento è ben disposto, arieggiato, r iposato. Il disegno conet to. Fascicolo 22.0 = Sustermans, r it ratto di Ferdinando Il austriaco , inciso dal Bcnucci. Altro di Sustcrmans, t·iu·auo di Eleonora G01w.aga, incisione ddl' Errani. li p rimo di questi lavori condotto da Giusto lm macst revole l ibc•·li•, e i l forte tocco del suo pennello: ma pcrchè nel dipinto d'Eleonom è magj!;ior diligenza , e forse alcmm timiditi•, vuolsi cs>ere opera

IO CALLE!tU. PITTI. llcll' altro Snsrcrmans ~hlammo Gio~anni! .Non s.ono desse piunrc cminenu , hanno pero preg1 c!egrn dt decorare ]'insigne pmacote~ .d?\'e sono posr~ .. Rubens , i Fi losofi, bella InCISIOne del Paradtsl. PercJ1è appellare questa pit!ura i Filosofi,, se di quattro persone che qui sono n tratte. t~no . c lo stesso RuJJCns c presso è il fratcl suo: po1 Cm sto Ltpsw gran /ilolo)!:O e cri tico: e infine Gro7..io solenne pubblicista c della ragione civile dottore? 1\fa poichè nessuna scicn7~~ può professarsi con verità cd cstcns.ione senza la filosofia , nè le arti stesse del bello pornano t:~ne a meno per quel santo precetto d'Orazio che di qualunque opera dell'intelligenza c del genio il loro principio è il buon giudizio , principiwn est sapere, quindi concederemo cl1e anche questo titolo sia buono. In quanto alla pittura , il gran maestro della scuola fiamminga trionfa qui con tutto lo sfoggio della sua arte: quest i volti hanno la vita , il moto , il pensiero: il colore è un incanto: l'armonia massima: l' elfctto maraviglioso: bella l a distribuzione della scena: non sono cl1e ritratti , e compongono un quadro storico: tutti meditano, c hanno negli occhi le idee ch e loro balzano all'anima: idee g ioconde: consolanti l' umani t?! quelle di fermare i diritti dell'uomo, siccome css1 tentarono. An~ibale Cnracci ,. Sacra Famiglia , incisore Pietro llfn~cJOn. A pru~a VISta questo componimento s i rifcmebbe a 1\lonllo : le linee delle ligure si ordinano sul l ~ maniera ~li quel. caposcuola spagnuolo: ma se r .on. mente all esccuzwne , vi vedi diversità grandissu~a '. col:, tutto fuoco, tutto brio , tutto sangue: e <r~• ~lnlc assm ombrate: non di meno molta sicurezza d, <llsegno molto · . 1 . li p ' . maj!:gwt vag 1czza nelle fisononuc. uuo abbracc1a la Verg' r · · • r · 11 • • mc con una ICStiVJla .anCHI esca e con f~ l ' • J r l li un a •etto c • e a stessa natura: le •orme c c a nostra D . L . · onna sono gramhose matronal i e vestJment.~ sempr · · . d' . ' . • · bell't d 11 1 1c 1o.>lmc: puo trst la Vergme abl a a a so a sua cJ1gnit:1.

GALLERIA. PJTTl. l I Gian Francesco Douwen , Donna incognita , incisione tlel F'ournicr . La posa in 1m ritratto, dicea il div ino Canova , deve esse~ne il primo pregio: da quella s i t rae subi to o la pace o il tumuh o dell'animo, o l'ambizione o l'umiltà della persona effigiata. Tiziano fu in ques ta parte d'alto giudizio. Qui il Douwen ha scelto una posa mite, natnrale, non mancante però di decoro. 11 grande lusso del pennello ha sfoggiato n ella r icch ezza delle vesti , che non potriano essere più sfarzosc : tutta quella dov iz ia non di meno non re nde altera la donna, che stnsscne in tutta calma. Se •1uesto ritratto ha difetto è l' iudilfercnza espressa n elle semLianze della femmina : t questo un volto che non dà indizio di vcnma passione, è un volto che non può piaccrti . Fascicolo 23." = Paolo Veronese , un Fanciullo , inciso da Livi. Altro Fanciullo dello stesso Paolo , incisione di Fusclla. È grande pena per !!:li artis ti ritrarre i fanciulli. In quanto alla similitndinc non is tanno mai fermi all ' azione : in quanto al carattere non è ancora in essi sviluppato, fermato: per le forme poi le sono incel'le , indefini te: sicchè il pingere fanciulli è sempre una croce per l' an ista. Or quanto maggior fi1stidio sar io stato pel Veronese così fervido e immaj!;inoso porta de' pittori ? Non d i meno in questi due ritratti cj!;li opero cosa bellissima per l'imitazione di natura, c preclarissima poi per aver posto in queste semLianzc i prcludj dell'indole che sarcbbesi ne'fanciulli manifestnta : scaltra maliziosctta in uno , ilare, candida innocente nell' altro : flui lodi In tinta , il rilie vo : qui t i piacciono i cont1·asti dell' ombre c dci lumi : qui trovi la v i t.~ ! Sandro Botticelli, ritratto di Donna, incisione del Calamatta , condotta con arti fic io bellissimo. 1\Iolto fare di natura è in questo dipinto: assai purità di linee, e queta armonica temperanza d i colorito: la sem• plici tio delle ves timenta risponde alla puri tìo e ingcnuit i• del pennello. Vcdesi questa donna non esser bella, non altera, ma fares ti giuramento che buona

CALLEnJA I' !TT! . fn: c s'ella era , come d icono,, ~· amica di G inl i~no dc'ì\Icclici , la scelta _fu prov~ eh Cl pure; fosse huono, ci cJ1iama a comp•angerc 1l suo tmg•co fi ne. e Lo Sp. 1gnolctto, S. Bart~lo_mmeo, i~~i so dal. Guadagnini. II Ribera ccc~Jicnussuno nc_l d•pmger e Jl ':u• do, e tutte le più mmute p~u d1 qu ello, scegl •ea so~getti nei qt~ali P?tesse .m ou fì1re 1l nudo, det~o 1 mmo l inguagg•o del! arte pittoresca. ~er most~are 111 ciò pitl valentia e_i solca rit ~·a rre _nudJ .consunti dalle malattie, dalle fauche, dagh anm: qm ha eletto un nudo di forme belle e svelte, c di nobil carattere; ciò che fece con accorgimento onde più si destasse il raccapriccio del pensiero che quelle forme morbide e gentili doveano essere di presente scuojate: molta atrocità ha indotto nelle facce de'manigold i: e ch i abbia egli, velenosamente aschioso com'era del meri to degli altri pittori insi~n i , Yoluto effigiare nel carnefice armato de' coltel11, me~;lio è tacerlo che dirlo. L'invidia di cui tanto ora si grida tra le ru·ti è vizio antico in queste: per lo Spagnolctto era quasi un alimento: ciò che fa prova come per l'indomita umana p~avità, non ~swno nemmeno le arti dell'inspira• z•onc! della gr~z1a, della bellezza, a rendere gli animi umaru e genuh : or che frutto ricavano costoro dall'arti, se nemm~no sann_o alla !or~ ~olcezza comporre e ?mmansare gh ~de&m. e la _fcnta. dell'animo? Rechms• d_u?que al~ a~ tJ d1 t ruc•dare •l p rossimo dico alle m1 ~1~: reclu~s• al bargello, non alle nccademie, non. ali arn che s1 pascono di celesti C,,ntasie c ci rap•s.:ono fuori dalle umane debolezze. I: arte ~on è solo un. magistero, ma un ministero, un ministero ~:~~~ d• onestà , di vi rtù! E l'artista ne è il sacerSwanefeld p · · d l l . . •. aese, mcJso a Par JOnl . ClaudiO Lorencsc mostro n l . Lasc•'ato .1 . e paese potere aver luogo l' HlealP. • ntrau0 a · ,_ · , · · s'attiene . \ l ' CUJ ,a magg•or par te dc pncs•su calillì .' c~oc, a 1 r 1 apprcsentanza di una speciale Io- ' SI g•uo a a con . . F ' tant i id' llj . . 'POSIZIOne. •ormo del paese 1 ' tantt poemt. Scelse il bello da tutte le

GALLERIA PITTI. ! 3 part i, c lo uni con una vaghezza, trasparenza, mag ia mm·avigliosa: c anche il paese che qui abbiamo non è ritratto. E una unione forse di tutte le varietà della natura campestre; un pezzo di foresta, valli , colline, prati , boschi , cadute di fiume: un casolare, due torri c cento altri oggetti tutti bene dipinti formano una scena: ma non vc~io unità di concetto: non la bellezza composta dal Lorenesc: non un punto di vis ta ch e solo ti richiami c trionfi fra i subaltcrni. Perciò vorrei questo quadro appellar piuttosto un centone di l)acsaggio: discorde nel tutto: bello nei particobri. Fascicolo 24.• = Spagnoletto, ri tratto di Simonc Paganucci , inciso dal l\Iartelli. Il Ribera grande imitatore del Caravaggio , che non solo emulò ma v inse talora , condusse questo ritratto interamente su clnella maniera : grandi ombre, scarsi lumi , ma che in quelle ombre s i fanno luce c strada allo sguardo e all'ammirazione dello spettatore. L'assetto della persona in questo ritratto è di una severit ì• e scmplicitì•, che prenderebbesi per un ecclesiastico dell' Oratorio : chiunque sia che qui volle effigiare il pittore sta sempre ch'ci scelse un soggetto per dimostrare come con largo stile si trattino le pieghe del manto, come con semplicità l'aggiustamento di una tonaca. Snstcrmans, una Bambina in piedi, incisione del Paradisi assai diligente e graziosa. La dovizia delle vesti di questa bambina , i vel i , i nastri, le piume del cappello che tiene in mano ci annunziano un rampollo di casa principesca: ciò poco importa; tanta ricchezza non è pure osservata , essendo vinta dallo splendore , dal riso, dalla freschezza , dalla bellezza c dalla verit;, del sembiante condotto con arte tiziancsca. V atto ha pure un non so che d' ingenuo, di spontaneo, di naturale che tanto sta bene ne' putt i. Prende la fìmciulla nna delle paste che le sono state poste dinanzi , c compiacendosi d i quel dono , pare non osi avvicinarlo alla bocc:L. Ella è felice di cosa tenue c semplice, ma pcrchè quella appaga pienamente

14 GALLERIA I'ITTr. le sue voglie e bisogni p~·e~emi. E r{ltant i anche adulti felici sarebbero s~ lumta~sero le l?ro ~~ame a quello ch.e uni~~m~nte e ad esst necessan~! L .~~~~­ zinbi le ego1smo e pn ma fonte delle um~ne m fchctta. Cigoli •. D?t~na se<~ente con un bamb~no , _frar.tca .c limpida utCJSJone d t Del!~ B.runa. Ch1 , oso dtr~ 1~ Cardi non avere avuto atutudme che pe soggetti dt rigore, severi, melanconici c di un patetico di dolore, .venga.~ vaghe~~iar qu~~to . quadro, e vedrà una ptena g10p, tlanta , serenuà m questa donna, una vera festa nel putto: capelli biondi, ricciuti, leggicri: fìsonomia dolce, sorridente: moto del tutto puerile, che stende curiosamente l' indice sulle note di un libro apenogli dinanzi dalla madre: bello e corretto è poi il disegno di amendue: ricca e nuova la foggia del costume della donna : amenissimo il campo. l\fa come si è potnto egli sognare qu i rapprescntarsi una Vergine col Bambino? Nulla è qui di sacro , di mistico, e di quella uuzionc senza la quale i soggetti di religione profani rimangono: e sì il Cardi era valente nell'espressione religiosa ! Cristof.1no Allori, Sacr ilizio d.Abramo, incisione del Rossi. Il dipinto rappresenta il momento in cui l'angelo .ratt ie?e il hracc!o paterno che era per immol ~re ti fìgho. Coragg10, sorpres.~ sono i due affetti stgnifìcati nel volto di Abramo: ma l' osservatore poco pone mente a que'caratteri: poco allo splendore delle vesti del padre, e lors.e anche poco lo trae lo stesso anv,elo , che a vero chre ha poco d'angelico e di ~leste. La nostra ammiraz.ione si g itta sul corpo del g ovmetto !sacco, dt un chscgno perfetto , di un impasto morbtdo e carnoso, di un atteggiamento umi le ~s:rasseg~1.1to , e di una bellezza squisita. Questo solo acco Cl fa fede del gran valore dell' Allori. Oh co- ~n~l so~ belle l e cstrcmitit , bene intesi i legmnend e eh gm 1 ntnre , m~wbido il torso , ben contoruate le gam c, c cosce• E · 1 . t" l h . Ili questo IJ II( O tantO <h vero e < 1 c cgantc c c le bclt d 1 moh · · . ezze e campo , che pure sono l SS IIIlC , SI perdono.

CULRRIA. PITTI. 15 Salvalor Rosa, una !\farina, incisa mirabilmente dal Boselli. Chi mai contendesse a Salvator Rosa il ptimato nel piit sublime de'quadri di gene re , le marine, si rechi ad ammirar questo, in ogni sua parte sorprendcme. Ti sembra ritrovarti veramente ad m1 gran porto di mare: baslimellli già in ordine al corso: altri che veleggiano: altri che attorniano il molo: e navi che si racconciano: e schifi che si lanciano : c tutta la spiaggia animata da marinari c da osservatori: e la darsena piena di battelli: e la rocca che come gigante signorcggia al mare medesimo: c una grande quiete c limpidezza d'acque: c un orizzonte sereno, bellissimo , e cento altri oggeui , tutti condotti con pennello forte, diligente, armonioso, timostrano la rara immaginazione tic! poeta pittore, e la sua somma maestria nell' ane. L'elfeuo necessario in ogni dipinto , e più ne'paesaggi e nelle marine, è qui prodigioso. E ciò che raro è, il pennello del Rosa, tanto audace e fiero, si accomoda in questo dipinto ad un amore, ad una diligenza studiatissima nell' esecuzione dei piit minuti accessorj. Fascicolo 2S." = Questa distribuzione tiene luo~o come della prima di tutta l'opera, avvcgnachè è m essa la prefazione preceduta dal ritratto del magnanimo principe Leopoldo li a cui la vasta impresa è intitolata. 11 ritratto è diligente, evidente e magistmlc lavoro dell'eccellentissimo incisore Paolo Toschi , il bulino del quale ha oggimai non che raggiunto, ma avanzato l'ccccllen7.a degli altri. E in questa incisione, benchè non sia che un semplice rit ratto, ne hai un bell'esempio: avvegnach è lo sbattimcnto della luce nel volto , e nei panni pel bel contrasto dell'ombre f.1 che le carni , le vesti, gli adornamenti acquist ino un grado di veritit che illu- (le: oltre la simiglianza dell'augusto personaggio che è perfetta. Jl primo rame del fascicolo è un quadro di Giovarmi da S. Gtovanni, rappresentante il ritratto di un cuoco, c inciso con mollo garbo dal J\!archi. Dare

16 <;ALLERIA T'lTTl. · tt ' ·gnobili una nobihi1, un interesse, una :u soggc l ' . t· c· . III . · 1 1~tica fu mag•stero < 1 10vanm annozz1 graz•a < on ~ • · · 1 l d S Giovanni. E lo vedwmo m questa tavo a, <etto a · , . 1 . . condona con una bouta eli natura c 1e megho. non s~ può fare. Gli occhi di qt.l~sta persona sono ,:-' lVI c 11 p. 1rlano, c ti dicono, v~d~ •l bel capp~n~ c~~. 10 te~l?~ in mano! è boccone m•giJOrc d1 llllll l pm sqms111 manicaretti , inventati dalla ghiottoneria a danno della salute: c sì non. !~a bisol?no di s:~l se prun&mose, non di aromi pcrel?nm: gh ~astano, 1! ~aie e l acqua, come dicea colm che pred1cava l as tmenza c contenta- \'asi di un cappone. llfolta forza è nel braccio che il cuoco appoggia alla tavola, c vi leggi l'ondeggiare de' muscoli , la tensiva tle'ncrvi: la sprczzatura del vestito parimente ti indica un uomo solo inteso nel mestiere: ma dove pongo la fluidità de'capelli disciolti , il loro agitarsi e raggrupparsi? Bella runfa non ebbe mai capelli più belli. Tintoretto, ritratto d'Uomo ignoto, assai bene inciso dal Fournier. È egli questo lavoro di Rcmbrandt o del Robusti? Se io guardo il fiero tocco, il rilievo, la trasparenza, la dilil?enza , mi r icordano il grande fiammingo ; ma se mt arresto al morbido impasto, trovo un sommo maestro veneto , che quando volle fu Tiziano , quando volle fu inimitabile: veggo il Tintoretto , chiamato per la sua vclociti• e terribilità il diavolo della pittura. Certo è questo un ritratto sub~ime: magnificamente posto, severamente pronunCiato, con magie' arte condotto! Guercino, Apollo e Marsia , incisione del l\Tartelli. ~pollo nume del genio, dell' inspil·azione, della c reaZIOII~ , della ~ellezza, e dell' idea nell'arti imitative, ~COrlJca Mars1a, che non volea che il vero nelle arti, ;l v;ro, spesso odioso e turpe, cd cscludca ogni id e:~­ ~· . ena beu mer11ata da quanti YO"liono dalle arti dJvme allontana~e lo mcanto cci est~, il bello della mente, vaghegg•·1to d 1 · r l . . . di d' · • a gemo •ccon( o m ogm mamera pro lf!:J sovrumani per circoscriver le poi alla sola natura , come sta , come si vcclc c anche con tmti i

GAL'tERIA PITTJ. d ifetti dc' qual i è t3lora cm·ca. 1a favola di Apollo c l\Iarsia ha nn grande intelletto in sè riposto. Il Dio scuoja 1\Iarsia, cioè lo trae dall'esser sno mortale per farne un uomo inspi rato: così Dante lo invocò per essere anch 'esso scnojato, come lllarsia, allorchè imp1·e~e. a cantare le cose di vine conoscendo che nulla dovaa avere più di umano. Al qual passo dell' Alighieri bi· sogna por mente per persuadersi non essere possibi le innal zar l'animo a vcrun gran concetto, se l'uomo non depone la sua umanità. Questo mitO dovrcbbesi ogni g iorno leggere e ripetere ora che t.1nti'i\farsia v i sono che si allaticano, come che indarno, a porre in fondo le arti del bello, per supplantarvi rar ti del def01·- me, dell'or rore, del delitto, che essi dicono natura. Povera natnra ! E non badano che la natura umana è composta della parte mortale c dell'intellet tuale, & se quella lo t iene in term ed è di fettnosa, l'altra lo innalza a torre dal cielo le più belle , piìt fel ici e d ivine ispi razioni e concezioni. E bene il Gucrcino i n questo quadro mostrò qn31 distanz3 pas~i fra lo stile aul ico, nobi le, classico, dalla maniera abbietta e p lebea, fra Apollo e 1\Tarsia: che del Dio del canto formò un essere purissimo, elcgamc, bello in somma , e di i\Tarsia un mostro. i\Iori llo, ì\Iadonna col Bambino , incisione del BalIero. Se cerchi la tlig•1ità , la spiritualiuì, il raggio celeste, che sogliono accompagnare le immagini della nostra Donna e del Bambino , non venire a questo quadro : ma se t i aggrada vedere la natura, un bell' i ncarn~t to nelle tinte, una n1ovcnza facile c vera, nn abbigliamento r icco i nsieme e modesto, e fisonomie che r idono, e carni che hanno pulsazione, ì\Iori llo c1ui ti darà nn bell'esempio: Mori llo fra i primi maest ro dell'elfetto pittoresco, ottenuto col giuoco dci colori ben contrapposti , colla vaghezza , colla dolcezza, coll'armonia; pregi che gl i fecero condonare talora il difetto del segno. Spa~?;noletto , S. Francesco , inciso con assai forza dal Li vi . Ecco 1111 altro Hibera: il pitt01·c non, pronuncia

I g cALLEUlA PJTTJ. l Ola. ma parola sublime: una parola elle c te una p.1r ' . fa forza al ciclo e tri?nfà ! S. .Francesco con un . tel · · m·110 alza gh occhi m una beata estasi, e se uo rn " • . • ·, 1· • dice, l'anima che rnformo gra questo tese 110 c _ora salita a Te o mio Dio , c Te contempla ch e: sei la via, la veri t~, la vita! Ahimè in q_uesta t erra, m vece della via non veggo che l o smarmnento e l errore: in vece della verità non v'alber~a che la menzogna: in vece della vita v'è la monel'Misericordia di noi! Traggi noi tutti al tuo seno a bearci dc!l' ordin_e, de~ vero dell'essere! Ecco il concetto! L esecuziOne c dello' Spaguoletto , e bast~! . . . Fascicolo :~6." = Bronzrno, n tratto d1 Cosimo l , inciso dal Paratlisi con ottima maniera. Quali cariclù, <Juali Jocli si avesse Cosimo non crediamo materia da dimostrarsi in parlando semplicemente del suo ritratto. Questo sia assunto de'biogralì c degli storici: dovendo solo ragionare dell'arte con ch e 'Iuesto piccolo monumento è condotto, diremo non eccedere di molto la mcdiocrità. Ìlla già Angelo A Ilor i non ha d' uopo ripetere la sua f:una da un ritratto: assai opere esimie eseguì, e basta per mille il suo Limbo. . ~ontormo, ritratto d'Uomo ignoto, cgrcg imncnte mcrso dal Rossena. Pochi ritmui di1·ai mi«liori di questo , sia che ammiri la severa csprcssigne e la moclcllatura delle forme, sia l'unione c forza dell 'est;euzione. Vi ~cdi nn 11omo compreso da 1111 pensiero th sdegno , c u fa pavcntare, che schiuda il labbro JlCr at~cr~ir:ti. L' abbigliamento, il berretto, lo stare, t~Ht~ c n grdo , c traente ai tempi delle grandi faZIOm che ramo partirono, agi tarono, insang uinarono la bella T~cana; al pij!;l io lo diresti Dante, ma al ~torso de~ tra Cantc o Folcieri: danno che allora non os~e ~tnll oruor~o che li avrehbc così bene ritratti. 1 l a ac 0 ' V ·~•one <li Ezech iello con molta lode < ~. S l~O nom_c lllcisa dal ::\!arri. Ùt.. r5ta tavola fra le 11" 11 .l~•ccolcb·l .111 • dimensione del divino San .~:io è fra c pru su rmr nella · . . ' . . . 11_ l concczronc c le pm mn·abrh ne "' com otta dell' arte· 1. l · essa u ungo argomento di

OALLERIA riTTf, lf) cento r.~mos i espositori. E per verit1•: volerne tutte esprimere le bellezze intelle ttuali c artistiche, non basterebbe un volume. Non vuolsi da uoi che tnt annuncio : e altro non consente un breve articolo che altre più che sessanta tavole raccoglie. Diremo solo che se pure il basso mortale può avere alcun tenue. lontano concetto delle cose del cielo, o l'avrà contemplando questa v isione, o disperi di più trovarla. All'anima candida, amorosa , ispirata , suhlime del Sanzio schiudevansi i cicli a sua posta , e di 1?1 rapia <tncl lc vergini bellissime, beatissime, quegli angeli , creature incffi1bili , quei bambini tutti grazia, amore splendore : e di là trasse J' Eterno Padre Crc.~tore dell'universo, subbietto principale di questo quadro. Tutto quivi è solennità, maestà, grandezza : in piccole forme Rafiacllo i grandi colossi del Jluonarroto eguagliò. Scuola fi orentina , ritratto di Giambologna , inciso con bella soavità dal Trasmondi. Giovanni l\fasselli allegò buone conghietturc appoggiate da prove molto valuwbi li ch e in questo ri tratto sia rappresentato il celebre Ciambologna autore del famoso gruppo il Ratto delle Sabine: anche lo crede forse opera del Pt~ssignaoo , certo è che non vi manca buon colore, e molto ben fuso e assai naturalezza nell'espressione c nella movenza: oltre il carattere della testa che annuncia un uomo d'ingegno e d'ahi spiriti. sw~nefcld , Paese, inciso dal Parboni. DLte sole masse, ma imponenti, poche lince, ma franche c grandiose formano questo paese, ove sono in opposizione la natura fiorente nel suo vigore in alcune <juerce bellissime da un lato, c l'arte devastata dalle vicende de'secoli, in alcune r ocche, e castella sorgenti sovr~ un poggio c ridotte a ruina. Questa bella anti tesi cagiona mirabile effetto; se non che l'occhio tlello sp<'ttatore si rallegra, si riposa e spazia fra freschissime amenità nel mezzo del quadro , o\·e s'apre '"' bello e lontano orizzonte, ove un flllme discorre, ovc alcuni pastori assai ben toccati vivificano la scena.

!IO G.\LLERI \ PITTI. F · lo "- •- Ilo! be in Hitra tto, inciso da Bona- asc1co ~t · - · .. • . . . 1 . <d Q 1 Jlillore è l' 'n Imo, thhg<"nte , suu Jato, 1C e. ua . . 1 . ) Cl . . . dccnrat issimo, di C!o\'anm_llol ?cm . . 11 escgu~ 1 caIl' JlC<.-Jio di lu i ? E 1 n cam1 <' gh acccssorj del le pc l l t' " l ' . l vestimcuta con plll stut 10 e paz1cnza , ~ ~c non. mostra però la f.1tic.~ , ma consegne la . venia dcgh og- "Cili rappresentat i ? Quest~ stc~s? n t ratto , come che ~a lavoro dc' più eccel lenti usc1t1 da lla mano dJ tan to maes tro ne f.1 bnon test imonio. Qui molt'arte d i disegno : ;lui ri lievo : q ui soprattutto un colorito , eh c è carne c sangue con dolc1ssnno tcmpcmmcnto d1lfuso. Ignori clti sia questa scmbian7.1: ma mirando al dipinto ignorar non puoi , che ch in nquc si fosse , ebbe un animo tranquillo , una bona rietà sculta nell'i mmagine , un desider io del bene: le qua li scmhianze saJ·iano da pc rpetuarsi , c non le truc i , le orride di quelli che hanno sculto in !i·ontc il del itto. Tintore tto, Hitratto, con laudevolc diligenza cd effetto inciso dall' Erra n i. O ve altr i si arrestasse ad ammirare il solo volto di c1ucsto ri trmto , l o rife rirebbe al 1\Ioroni : ma se poi si porti ad esaminare la fìcrcz7.1, l' impeto, e la maest ria somma c liber issima del _ pennello nella condotta d(') la j!;ran toga , scorge snb1 to essere lavoro del terr ibile Tintorcu o c lavoro esimio di lu! , . l.1voro magni lico : d i IJUCSIO ri t rauo pure non sa1 1l soggetto : che vcnelo sia non r imane dnbbio: che sia nn personag;p:io I)I Ja lilicato lo allesta ~a veste : ma nuova cosa ~ che ad nn voi! o ancora m tutta la freschezza c il succo tlr ll'r til sia uni ta una barba bianca c prolis; a che conc ilia alla semb l~nza d_cro!·o ~' . venerabil i t il: lo crediamo un senatore , po•rhc CJlll trovi t utta la dip:11iti1 della ,-cnc ta Rcp '!b~llc~. Lo crediamo pe rsona a c11i ~li a lti c g ravi peAnSICdn th Slalo ant iciparono i sr.,.ni de lla canizie. " rea Del S·mo }' · 1· c· " · · . Il . . . • , asti t 1 111sr ppc l1p:l10 cii Gia- co ) >C, IOCISIOilC C'OI · ) . . dou a d c· . l as~a l \'ag lCZZa C k p:gmdna coneu . 0' a 1 1 1 1 usc 1 ppc Ross1. Sonuno l'n And rc.l nell'c, ('- ZI ne cc c wnn· .,.,. 1 . 1 llQj t)' ' J "!·' l:' :l iH 1 a \ Crn: n l'i fc I)CI'SOno 1 p1cco a t unens1one i ' · 1 . u n1crav1g IOSO c non ha

r..\LT,F.RT.\ I'ITTT. :l l anlto in ciò ch i lo JXII'C~J;i~ssc ~Itri ch e il Domenicloino: ~mcnduc rli ligt' ll ti imi tatOri della natura: amendue p rodig iosi nc l 'sapc r cogliere i momenti ist.1ntane i , c n e1l'annunciare negli a lletti ch e esprimono gli antecedenti c i s usseguent i. Solo i n Domcnichino è più arte : in Andrea più ingenuit /o. Quello di rrtto de l pm·i tlall ' intel letto c dal r.uorc: questi govcrn~ to pilt dal cuore. Andrea nel presente <J n~tlro ha avu to occ:osione di spiegare in mille forme, in ce nto acc identi ques to suo carattere di nat uralista per fetto. In 1111 solo quadro ha raccolto tutta la s toria d i Giusep pe e in tanta varie tà ha saputo comporre un b ello ins ieme , un' armonia eli l ince, nn i11 tercssc p:cncra le. Un f:ltto ajuta l'altro , takhè nel la moltitudine degli sv~ria t i oggett i diresti esservi un concetto solo. Laondc non tema il critico ossc rv~tore d i <Jni t rovare an~croni s mi: se vi sono Ycnp:ono difesi tld l' obbligo d i n occorr e molte vicende conoc io1 un poema di Schi llc r. E d'altronde t anta è la hcll c~za c boou:1 tlcll'an c, che non 'lascia lmdar c all' nnit1o. Qu i è mag;ni fin'n7~ c semplici t~: qni la forz~ c la le;!giado·ia: qui sempre l'cspo·cssionc mass ima : e s pcr ialnoentc i pmt i vi sono di una g ioja, di una hd lcz?.a c innocenza cl1e jnrnntano: in so1nma <JUi ammirnn~ i tutt i i meriti dc' famosi frcscloi dell' au· io cl<·lla !l! unz iatn : e dirchbcsi l' ope ra esegui ta ne l tempo in doc Andrea dipinsP i 1\Iort iccll i. Sodonoa , Ecce Homo , inciso dal Honajut i. Non ti a ~pct tare veder q ui i l clipintorc delle 1\lonachine di Siena , opera creduta degna del div.ino HaffiJCl lo : e u cmmc no una tavola che t i trav.ga per l~ suhl imiti1 cicli' idea , llC'r b. forza del diSCf!;HO, per la ricchezza dd componimento: no:o se esamin i poi lo impasto prez ioso de lle carni nel Salva tore. vedi subito un l ~voro di Cio. Anton io Rani : e se vago sei dc i cont rasti , <JUÌ ne t roverai uno for tissimo nella dolcezza, mansue tudine , pat. ienza tli Cristo, e nci L~ lìcrc:r.za e odio· si ti• dc' manigoldi. Dicono <[UCsto Cristo non avere la spiritualit:, di un Uoono-Dio: ma i su'blioni art ist i lo dewrarono di ' l'testo ccl<•stc caratte r e , non <Ju,mdo

!l~ CA.LLtRi t\ 111'l''ft. · . quando fu risorto c tornato all' incomprenP.a1t!1' ~· n 11 1~ e srrenità della nanua divina. 1\IichelauSJ )l 10rl " J?;elo ne fc' un Uomo quando portava la croce: un Dio quando fu morto! . . . . . J'ouleubourg , Ruderi romam , J11 CJ51on~ del Parbom. 1 poeti e i dipintori tut.to sanno ah~>cllirc. Traggono <lallo squallore la graz1~ : dalle ruu~c la bel~cz_za c l' amenit i1. Lo sfracello d1 molte parti della Citta latina , rammenta guerre orrende civili , guasti harbariei dc,•astamcnti dell'ignoranza, rabbia , vendetta di l>OJl~li già so~iogati e raccolti p~r umi liare ~· amhizione c maesta romana: ma sotto 1l pennello di prode dipintore quest i ferali avanzi prendono poesia , ci richiamano ai tempi felici della potenza romana , ci sono reliquie dell'antica italiaua gloria. li presente quadro produce questo effetto. Un arco, un ponte, una torre , una rocca, un avanzo di ac<lu idotto e tm bel paese che sempre rimane :uncno , lieto , i nspirat<l, c sul ~ualc non ebbe , e non :wri1 potere l'ira dc' Vandah, t i oiTrono una scena tutta let izia e riposo. Fascicolo 28." = Salvatot· Rosa, ritrntto di un Poeta , inciso dal G~tti. Vedesi esser c1ui atteggiato un poeta conc~ntrat~ u~ grave meditazione, e in preda a' dolor?S' pcnsJCn: un poeta infelice. E qual poeta non lo c, o oppresso. dalla povertà, o af!;llnto dall ' invidia , o percosso dagh u~mini smisurati che abusano il potere e fanno sfreg•o al genio? Se in questa figura rag~;rottnta, stanca , pensante è tutta la vita di un P?Cta. li concetto è sublime. Circa l' esecuzione , se c~ fosse JlCrmesso notare le opere di s.. Ivator Rosa dll'Cnlll\0 Se1nl · . d'c l }' narc• ucttare ne t lscgno , per esslcrc la lì~;m·a troppo contorta c rilevata nell' omcro <est ro. Sah•ator Rosa C · . . . l . , nn ucrncro , mctsJonc del Trasmomt operata con L · d ffi Q . spiriti acco od . no e . c etto. ual ptttorc ebbe Sal l ' m , 3 ' 1 ad effigwre Ull "UCJTicro <tuanto va t or 'osa ' Chi d " gnilica1·c tutte. 1 ~~e ettc un pennello atto a simenti di Ul!' c \'aueta della l urc c tl('gli sbattiarmatura 111c,.,.l' l' 1 · , Q . 1 . . ., 10 c 1 111 . lllllll puot

CALL1mL\ PITTJ, !13 pens~r questo ritratto esser bellissimo perchè fu nel~ l' indole nel genio del p iltore. La facci~ è fìera , e parla, e minaccia:, i c:~pclli che la cingono quali di un nimbo nerastro nulla nascondono di quel terribile che avrebbe celato l'elmetto , anzi lo accrescono. Le mani sono dipinte a meraviglia. E chi è costui? Forse un militare che anela combattere per la patria? dal truce volto o di trivio vedi ch' ei combattè per fare eterno il servaggio di lei: quando l'intenzione è generosa manifestasi sempre nella sembianza , specchio dell'anima. Niccolò Soggi, la Vergine in trono c alcuni Santi, incisione del Rossi. Degna del Soggi , uno de' più di· stinti allievi di quel p.:rande che creò la divinità del Sanzio , dico Pietro Perugino , è rrucsta tavola, se miri la grazia della Vergine , il riso c la soavità santa di due giovinetti che le sono ai piedi , e l'unione e il vigore delle tinte di tutto il ([Uadro. 1\fa se contempli S. Giovanni che rimane dal lato destro , c la fìgura di un altro Santo dalla parte opposta vi desideri maggiore sveltezza , eleganza c unit1o nelle forme: maggiore nobiltio nell' aria dci volti: taleh è sospettasi queste due fogure csse1·e state da altra mano disegnate e condotte: non che lo impasto generale non sia tutto pernginesco: ma troppa varietà è nel disegno: troppa nell'espressione: tutta amore nelle altre fignre , e queste due sono senza sir:nif1cato e quasi traenti allo stupido. Il campo è pero di una gajezza s ingolare , amenissimo , Icggiero: tutto il quado·o è sempre una macchina di gran pregio e degna dell' augusto luogo ove è posta. Scuola di Ra!Taello, ritratto di donna , inciso dal Vitta. Il ritratto di una donna che non si annuncia con verun titolo illustre che ti disponga ad ammirada , che belle ed attraenti forme non abbia , che più non sia nel fìore degli anni , che non s i mostri adorna di alcun magnifico ed abbagliante addobbo, e che nemmeno ti accenni coll' espress ione nn occulto sentimento ; e non di meno richiami l'attenzione c la

r: \I, LFRIA P.IT1'1. · 1- 1· 11111i gl'intell igenti , art isti e idioti , mcrWI I!. la t 1 1 · · b ' l l .. 1• c un "'randc un su >In ne, un amnura 1 C..l'u lC :wrr M ' • . 1,.c~io d'arte in sè. Tale c ~~~~~~w tavola'. d1segno l li"' • ;1111>.. 1sto magico: vcnt<l somma d t natura , per elfo. . . . 1 1 . . . l ·1 Perciò ' ' tene aunbuua al a t tV111a mantcra a l' l a. , l di Jlalf1. cllo, tanto bella pe r se stessa c 1e 1101.1 l~ a d'uopo ripetere :tjuti put· t laIla 1 natura, dalla giOvtnezza, da lla potenza, dal lusso . . . J~uthart nn Cer vo assalito dalle f1crc , JnCISIOtt e del L:mthdrtini. Con fina allegoria il pittore significò J'inntwcnza c la debolezza pcrS<·gnitata dalla 1orz:t rabbiosa c dalla crndeltit. Un cervo mansueto è investito da due tigri: un'altra si slancia pure per azzannarlo: altri feroci animali sboccano per contemplarne il lll:Jccllo: il Icone in un c.1nto forse quello che ne lta eccitato la c.1rniliciua lo guarda con compiaccnr.a. Qunnta morale! Quanw vcri tit! Il loco de lla scena è di un'orrendczza truce, spavent osa: è fosco, è hrnuo come l'animo degli scellerati che meditano l'eccidio , il massano dell ' innocente. Fascicolo 29.0 = Giacomo Francia , due ritratti , incisi da l Calzi. Amendue l[UCSte opere ritraggono a l far t• r:olf.1cllcsco, di che il Francia era ardente \·ag.hc;q6:otore. Disegno esatlo. scpti&ito : soave df'"radazionc di ombre che ti danno wa rilic\'0: fìn~tczza somma ne' capegli , nelle pelli che adornano le YCstimeuta: bel picgat·e, f~ci lit à, na t ura, amore in tutto, ne fanuo due giojell i. l due voi ti sono di diverso c~n<~tcrc: fmn chezza , ingenuit ìa, sorriso in uno: seJ' tCt:~, malinconia e occhio indagatore nel l' a ltro. J11 tuttt dn~ un costume del tempo: un h erretto dcll' etìt ~~-~~ . 1 Sanzto; ma soprntt tltto una calma , una posa mi- ,''h' c •~cll.t _ ]ICr~ona: <jlltcte c tcmpcrnnza poco tro- ' a tic_ 111 <hpmtt de' nostri giorn i ; da poi che j diJlllliOrt St &on.o_ dati a cr edere l'ciTctto stare non ne' COIIIr.1SII ma~ I CI t\eJI · , . Il l .1 •.- c t m te , non nel! espressiOne non ne a no JJ 1a , rrraz1a . ,..1 • ~ ~ . ' .. ucJI' ' · e ' ' 3 o lCZz:t > llla ne lllOIJ SCCntCI l .·. ·~ nperllncnza delle posturc ' n e ll ' arro<>atw.1 dc' c~ ou. msomma nel teatro 'l ' l . t:> • • • · "' a a ptltore non c unltatore

C \l.LEI:J,I. F ITTI. del te~t ro: lo è ddla nMura , tlella bella natura; è creatore dt•ll'idea! Scuola del Pcr uì!;ino, la Ver;!:inc c due Sante , incisione amorosa del !\!archi. l volti d i queste immag ini con una dolce espressione tutta di paradiso: con una gioja che sa ci el celeste, con una bellezza sovrul1!ana: l'acconciamento del capo, molto ingenuo c schietto. l'atto modl'sto e verginale della persona, la pnritit del disegno, l'armonia c tono delle t inte, e J' OnJinanza specialmente del c'Otnponimcnto di tuttO il quadro, Iimno giudicare far ilmcntc ljliCSla tavola per opera del Pcrugino: c noi inchiniamo a crederlo. Chi fece mai un puuo così bello , quanto tjuesto bamhino , rosi carno~o c l!:razios,uuentc attrg.giato fuori dte il Vannucci e ]\aiEtcllo? Chi pose tanta santit 1t c nnzione n!'Ilo tavo!.· <l i largo sri lr . quale è in <llll.~ sto quadro , fuori ck·i dett i maestri? ]\)a a Cjualunque nltro felicissimo pPuuello l'opera appartenga, è lavoro degno di loro, lavoro angt·lico. Tiziano, ritratto di Tomtuaso !~Tosti , inciso da Giovanni Dall ' Olio. Comcchè tptc• to ritratto rappresenti il l\ losti ncll'E>tit d i rinr1uc lustri , ha ton aspetto piit severo , più ri p.ido degli anni suoi , c pantoi :mche compreso ti ' alcuna alterigia c \"antamcn to pomposo J>Cr rampio scrico manto dte lo YE>ste. E ben fece il Vece!! io a rapprcscntarlo con ttuti i suoi difetti , maml:nHiolo alb postcritit cptal egli era , c1nesto ferrarese superbo. D(' lla maest ria ond' è op<"rata la tcl:t non cale far parola. E un dipinto fra gli egregi el i Tiziano ! Carav~1a.g)o, Amore che (.lorm<' , hcnicoc;imo inciso tlal lllarr;,;-ci. Il 1\ J ori~i , detto C:~rava~gio, volle mostrare che sapea condurre 1<- tdc , sempre che vol esse anche con frcsrhczz:t , brillanza , c aperta. luce, c morbici<"Z7.1, pasto'oi t1t , ~razi a , l.ellczza c ideale. E i non istudiava solo le tavcmc , come ~i ~~ tlcuo 11011 clilcttava;i unic:uucnte del t riviale della natm.t: ma 1-(r:nulc nawral i ~t.t s.tpca allch c cle'·"r'i alla nnbilt :t dcll.t coucct.iouc . alla g,entilezza delle forme, all .t

,6 GALLERIA PITTI. l ]"Ile fisonomie. Oucsto Amore è una mavau 1ezz.1 t • . ' 1 1 · "'· 1. •-·di al dolce 1m pasco <c te nero COlpo , o ran" 1a o .,., • . l" · riccintella o la lllarHIC'7.7.a del sonno soala c uoma , .' . l ·· ' d l • · 1· n che e unmcrso A 11101 c, o a pu11ta e VJSSllno , J Il b . disegno nel bel fia nco, nelle gam >e, ne. c raccJa, 0 la lucentezza generale del nume: guanc~ale ad esso è Ja faretra , c benchè Cupido donna , stnnge tu ttavia )e qnadrella , che non sa deporre, c forse m s~­ gno le vibra: ma prcs~o t~ndcrà l'arco o ve s t desti, e te prender/t forse d1 mara o. cstau co. osservatore che lo stai contemplando, poachc tanto c ben ntratto che vivo e vero mel credo! Fascicolo 3o.• = Scipione da Gaeta , tre ritratti di tre principesse, incisi d~II:Erra.ru: Il Pul zone, detto Scipionc Gaetano , fu esmuo dapmtorc nel condurre i ritratti di ottima maniera , di tinta riposata, di buon disegno c di mirabile somi{!,lianza al vero. Vedemmo il riu·atto operato da esso di Toa·quato Tasso espresso con tanta spiritualidt , che in quell' inspirato sembiante vedi l'autore dcli'Aminta c del gran Go!Trcdo. E dipinto nel bel ftorc degli anni , c quando le vicende gli giravano prospere e liete. Il principe Poniato1-sky è erede di questo bel monumento , c noi siamo lieti di llOSscdcrnc il disegno , che non disp:rada dall' originale. Con questa stessa ane sono csc!!:u iti i tre r itratti che annunciamo. In questi si vede come il G.aetano fosse no~ solo valente nel f.,re le c., rnagioni tlt vago e soave Impasto nell'infondere ne<rli occhi la luce, nel significare il pensiero c gli alletti; ma !•cl con~lu ~Te . a.nc~ra. con suprema d iligenza le stoffe, 1 ru;amt , 1 gtOJclli , t merletti , che sembrano distact1rst ~a\~1 tela , e. con anilicioso inganno t' illudono. e pn~ctpesse q m n t ratte non hanno nome dclinito , per Cut fu <letto con molto senso , che non debbono essere famose "" .•. f: · · . d r-< granut prcpot<'nze c atti calanHIOSt o a esse 0 all' · , l , 1. • . • unmnua, c c Cjlta 1 solo prende consegna la suma tras l . . d . . . ·' . • curane o con lll!!;rautu 1ne le 111HI uomesuche vin• • · 1 lì . . • • )' . . l\ e l lene IC) r esJ COn st•p·cta picta re tgiOsa at poveri , c quahUH{llC altr'azione ,

GAJ.,LERIA PITTI. "7 hcnch è altrui utile c a Dio accetta, ch e non desti clamori nelle pubbliche novelle. Cado Dolci , il Martirio di S. Andrea, inciso con molta louc uel suo nome dal prode Cuadagnini. J.a preziosità , sempre compagna del pennello del Dolci, ha gran parte nel merito di questo bel <Juadro. Qui è uua legg:crezza, una pastosità di tinte soavissima: una luce che si dilTon<.lc gradata su t utta la tavola, c specialmente risalta nel protagonista: aggiung i la bellezza dci contorni assai corretti, c il buon gindizio , con cui è ordinata la composizione. La tes ta del Santo ti compunge , ti fa piang:ere , e impietosisce lo stesso manigoldo che gli toglie dalle braccia il vesti mento. Un altro c::rnef icc è piì1 duro c f•ero , ma tuttavia non osa mirare al pietoso Apostolo, c solo è inteso a rizzare la croce dolorosa. llloite fi gure rimangono all 'indietro del quadro come spettatrici del crudele supplizio che apprestasi: in ogni parte è una trasparenza ui tinte che si direbbero softìate , comechè soprapposte fossero con quella massima dil igcnza , accuratezza c amore studiosissimo ch e tenne la maniera del Dolci. Il pregio della l!;entilezza è di <)UCSLO dipintore: alu·i s'abbia la grazia, altri la terribilit~ . alt ri la forza: hasta a mc, egli disse, essere gentile! E <Juesto dono come nel comune uso della vi ta gli fu snOì ciente a consegui re la hc11evolcnza anch e de'critici. N è vogliamo tacer e l' espressione di <tucsto quadro esser quella della Religione, il convincimento della <tuale ebbe tanto potere snJI'animo del Dolci , che non solo per essa compose il v i ver suo a santimonia , ma a non dipingere che cose sante si obbligò. Scuola Fiamminga , un Paese, iuciso dal Parboni. Qui non vedrai nè l'ideale di Claudio, n è la magnificenza del frasch eggiare e m·borare del russino, nè il terri bile di Salvator Rosa, n è l'estro, la novità , la dovizia che molti pacsisti aggiunsero alla natura: h ensi ti si presenta la natura stessa siccome sta nelle sue elci , uegl i arboscelli , nelle macchie , c !<1 sua

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