M. Missirini, L. Bardi - Imperiale e reale Galleria Pitti

CALJ,ER IA I'JTTI. · l 1 ·a · a"giun"'i la }Jar e della campa!!;na: In stessa vcH n · · '" o . . • . · • 1 l ciclo e r1uanto ddctta c nposa l anuno sercmta l c ' . · 1 · ~ in nu luo!);O ameno , lì·csco, d~h ZI OSO .. 1 c~cw quest~ è 11 ;'ù vero di moh1 alm , che u paJono luogha ]J-1t'SC ) j ' . . . J ) im:. 1nwti da ahinirsi più l al . Jllllll:t{!;lllazwne c •c c a noi. Tutti i <fi,·ersi oggetta eh questo loc~ campestre 50110 in bellissima armonia posti d~ UJ.• ' m·1a vaporosa che li comprende e li lega. E assaa tldetto t1 recano eziandio le figure qui dipinte: quale nell'atto di rompere un colto a piè di un m.onticello.: qua.le ~iene cacciando i l lepre: altri nposars1su ecru mac•~m f~·aterncvolmentc ragionando: c fmalmente un nagg •atore a cavallo che seguito dal servo nel folto della campagna s' interna. F:~scicolo 3t.0 = Tiziano , due Ritratti , incisi dal Bonaui c Della Bruna. Il primo di <(nesti ritratti par fatto d'un colpo , d'un fia to. Vedcsi che la prima pennellata fi11o all'ultima esprimono lo stesso movimento , lo stesso pensiero cd alfctto e !te avea la persona ri1 raua nel primiero istante cltc si sottopose all'azione. Pcreiò trovar pittura più parlante più vera di qucsta non isperare: l' esecuzione della faccia è J'istrs•a f.1riliti1 c sporuancitit: il dokc c lucido intcgumemo che ricuopre i muscoli c l'ossa c nel t empo 'Stesso non le nasconde , m:1 solo le f.1 soavi cd armoniche , è t111 miracolo di tinte trasparenti unicamente conl:csso al Vecellio. ~· alu·o r it rallo, che pure non ha nomr come il pnmo, è cziandio b ellissimo , perclt<; lavoro dello stesso autore cl1 c operar non sapca che cosa bella : ma nel succo , nel vigore , nella 1liafanità delle carni c delle vc•llmcnta. è inferiore all'altro pcrchè forse condotte; nell' eti1 provetta del dipintord che dipinse Pd~rF1.11 1~ secolo intero. 11 costume della pcr~ona è quello • ' ' 'llJlo secondo L'· ··· . . b.l l . · .. u,, pure r upa •mpass1 1e e l' te liCilC del Cl'll f\ l Il f. . . ' . . ' c e ne a .trcta SI avvJcma a quel mona.rca .11?n mai sazio di umane vittime. S<: non fu cosuu muustro suo ' era degno di esserlo.

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