Mosco di Siracusa - Europa

I O L' intatto onor della ' 'irginea zona: L' adocchiò Giove, c in amorosa fiamma Arse improvviso , dallo stral piagato , Che al petto gli scoccò furtivamen te Venere, al cui poter fino si atterra , Re de' Celesti, e de' Mortali , Giove. Della gelosa Ci uno il punse tema, E il disdegno a schivame , e l' innocente Virago ad ingannar , suo nume ascose Sotto il velame di bovina pelle; E già Tauro muggìa , non qual di molta Biada ingrassa al presepe, o crual divide .Aggiunto al curvo amtro il cupo solco; Nè quale al branco in mezzo e1·ba si pasce , O quale al plaustro la gioga ja indura : Tinto era tutto nel color dell' oro Suo liscio pelo , e gli abbellia la fronte Candido segno in picciol' orbe accolto : Di lascivetto ardor dal cilcstr' occhio Intorno diffondea vive scintille, Pari all' aspetto di crescente Luna, Che l' etra alluma del bicorne raggio , Egualmente sporgenti acute cime Curvava in arco sulla fronte eretta. Al prato in mezzo, saltellando, Ei mosse, Nè a quella vista ahbrividir di tema Le :~ ttonitc Donzelle; an zi ciascuna

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