Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

60 da secoli desiderato, forsè non sp~rato mai. Essi, o si- . gnori, ~on comprenderebbero tra noi la possibilità di profondi 'dissentimenti; non comprenderebbero le nostre trepidazioni ed incertezze a perseverare tuttora in quella via che finora ci addusse a grandi e preziose conquiste ; non comprenderebbero una seria discussione di programmi nuovi e sconosciuti, :p è la tentazione che prenae alcuni tra noi di gettarsi nell'oceano di una·nuova politica irto di scogli e senza sponde ! . Bando adunque alle divisioni tra coloro che hanno giurato.fede allo stesso principio dell'unità nazionale sotto lo scettro costituzionale di quel prodigio di Principe che è il più grande de' doni che la Provvidenza abbia fatto , ·all'Italia. Cessino le gare ed i rancori; tacciano le meschine passioni di persone e di parti; che cosa esse saranno davanti alla storia di quest'epoca gloriosa e memoranda ? Facciamone tutti olocausto sull' altare della patria. .' Chiuderò le mie parole dicendo al Governo : Non isde.. gnate i consigli dei vostri più sinceri amici; altrettanto sinceri sono quelli i quali confidano applaudendo , che quelli i quali confidano consigliando. Provvedete sempre più efficacemente ad affrettare la soluzione della questione romana; ad instaurare .una buona amministrazione, in cui il rispetto alle leggi si accordi con ·ogni onesto svolgimento eli libertà; ad effettuare in fine il sempre preconizzato miglioramento delle condizioni delle provincie napoletane. Voi ne avete la volontà; chi ne dubita? Avete consacrato a questo scopo con1mendevoli sforzi; la Camera col suo voto mostrerà di apprezzarli. Ma non basta ; è tempo di raggiungere la meta, accrescendo l'operosità, l'intelligenza, la virtù pratica di questi sforzi. Se all'aper- ' l-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==