Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

' 4.6 quella pericol9sa opinione~ e mostrò di accordare la sua fiducia anche ad alcuni uomini del partito più avanzato, ad essi commettendo incarichi di rischiosa risponsabilità, come era quello di dar la caccia ai briganti, questo fatto sollevò un doppio giudizio nel p~ese. Moltissimi ne trassero argomenti di simpatia, di devozione, di riconoscenza pel generale Cialdini, il quale, come si sa, ne raccolse larghissima popolarità, che tuttavia circonda in Napoli il suo nome; ma non mancarono di coloro, i quali credettero invece che questa novità significasse un abbandono, una defezione verso quella frazione che più erasi mostrata devota·al Governo. Io narro un fatto, non esprimo alcun giudizio; ma questo fatto rivela il dovere che m'incumbe, come cittadino e deputato italiano, di manifestare al Governo con la più schietta franchezza un secondo mio desiderio, che il Governo si mostri, qual è, al disopra di tutti i partiti; che assimili a sè tutti coloro i quali siano devoti ai principii della politica nazionale ed alla monarchia costituzionale di Vittorio Emanuele II; che nel concorso della probità e della capacità non faccia altre distinzioni, se non quelle di merjto, di dottrina, di servizi · r esi. Voglia studiarsi · di trovare alcun modo, con atti che possano essere generalmente apprezzati, di dileguare questa preoccupazione, la quale è profondamente diffusa nella società napole- . tana. , {T no degli onorevoli oratori che mi precedettero, credo il signor Ferrari, ci diceva: imitate nella vostra politica interna quel che fece il piccolo Piemonte. Sì, io soggiungo, imitian1olo anche in questo. Qual cosa ha fatto la forza del Gabinetto Cavour nel 1853? Un'assimilazione al partito, che allora sosteneva il rl

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