Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

47 Governo, di tutti gli uomini ragionevoli, assennati di una parte più avanzata nel senso liberale. Qual cosa ha fatto la forza del Gabinetto Rattazzi dopo la pace di Villafranca, in quell'epoca veramente luttuosa, in cui il sentimento italiano parve per un istante scoraggiato e caduto in preda alle più grandi incertezze? Egli confidò rilevanti .cariche anche acl uomini i quali avevano fino a quel tempo appartenuto all'opposizione, cioè ad una gradazione liberale più pronunciata. Io voglio confidare che queste mie parole valgono una risposta a quell'appello alla concordia ed alla conciliazione che sul principiare di questa seduta ci veniva dai banchi della sinistra. Io prego t!ue' nostri onorevoli colleghi di prender atto che questa voce di pace parte dai banchi della maggioranza, e che esorta il Governo del Re a dileguare, sopratutto nelle provincie napoletane, una erronea e pregiudicata opinione, e ad attribuire la sua confidenza secondo i meriti , la capacità e le qualità personali di tutti coloro i quali , appartenendo alla parte liberale, facciano adesione leale, franca, sincera ed onesta, ai principii che servono di fondamento ·alla monarchia ·costituzionale italiana. (Bene!) Un'altra causa morale di malessere e di malcontento sta in quel difetto invincibile di fiducia nel Governo, di cui parlò già l'onorevole Peruzzi, e che è fatto più forte dall'opinione altrettanto erronea che il Governo italianq, per tradizione e per sistema, facciasi quasi un obbligo di essere e dimostrarsi tenace ed inflessibile, incapace di ritornar mai sui propri atti, e che perciò non sia sperabile ch'esso mai ripari un errore, anche quando accidentalmente sia stato commesso. Questa è l'opinione che

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