Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

58 Ìnin<;iavasi a vedere che aleune case re~igiose , con1e quella (li Casa1nare , aH 'uopo convertivansi quasi in fortezze, don< 1e le aggr essi oni ed offese fin contro l 'esercito italiano potevano prepa,rar si e consu1narsi . Era dunque di Inanifesta urgenza che uno stato di cose cotanto 1ninaccio~o cd jusidioso al più pr(.)s to cessasse ; ch e, spento il concol·- dat o del 1818, conte conseguenza della cessata esistenza politica dello St ato delle Due Sicilie, fosse richianJ ata in vìgore la preesisteute polizia ecclesi astica, sapientemente e vigo1·osan1ente ordinata in quelle provincie a' tempi del Tanncci ; nella stessa guisa che il Governo dellf1 Toscana, dichiarata. pure la cessazione. del suo concordato, avea richiarnato in vigore i suoi antichi ordini leopoldini ; uhe, sciolte le Conm1issioui diocesane, si riprist1nasse il sisten1a aei régii economi; e sotto la pressione di tali impulsi furono cot este l eggi pubblicate anche in conforn1ità delle jstruzioni del Governo cent rale. Che più? Si sperava, ed io lo spero, che ltt soppressione delle case religiose, e la '7 endita dei loro beni a privati, potos e appunto riuscire a creare una quantità di novelli interessi in quel p aese, e d'interessi così strottafilei1te collegati col novollo ordine di cose, che ne venisser o rnoltiplicati ·gli interessati difensori e sostenitori. · Ma, o signori , HG quest' opera dell'unificazione entro codesti limiti apparivn legittima, necessaria e ragionevolmente giustificata! io credo fermamente che era pur debito del Governo a quel limite arrestarsi, ed accarezzare e possibilmente n1igliorare t utti guegli interessi che non fosse inesorabile necessità distruggere. Io nou esaminerò con l 'onorevole deputato P isanelli, se . una lesione de' locali interessi siasi arrecata, non serbando una. esatt a. propor zione f~·a il numero degli jmpie- \

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==