Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

29 tudine i Napolitani ·sentiranno per coloro che verranno in questo· recinto a descriverei di Napoli la solenne vastità delle mura, l'imponente agglomerazione di popolo, la bellezza di quel cielo e di quel mare, e l'eterno sorriso della natura, che per coloro i quali attesteranno pi0na ed illimitata confidenza nella sincera, volonterosa partecipazione del popolo napoletano alla · comune vita nazionalè, e faranno fede che ivi alberga, non meno che nelle altre parti de~la nostra penisola, un vivo. ed ardente amore all'Italia. Non temete adunque, o signori: del sacrifizio, che non ha eostato un sospiro alla nobile Firenze, alla sede privilegiata delle arti e della civiltà, alla patria dei più grandi uomini che abbiano vestite spoglie mortali, alla patria di Dante, di Galileo, di Machiavelli, di Michelangelo , di questo sacrifizio non sarà capace la patria di Vico e di Pagano, la madre di miriadi di martiri che diedero il loro sangue per la libertà? Che importa che per la sua vastità ed i_mportanza economica debba necessariamente tornarle più ardua la prova? Sarà più grande il merito, più legittimo l'orgoglio che dovTà sentirne; più larga, ben lo disse l 'onorevole 1ninistro Peruzzi , la ticonoscenza che a lei ne dovrà l'Italia. E p_ oi, o signori , credete voi che a Napoli non si consideri che, quando la capitale d'Italia sarà trasportata a Roma, fra tutte le italiane città sarà Napoli appunto che più ne sarà avvantaggiata? Adunque non si adduca più oltre que~ta con1e causa permanente e potentissima dei mali che soffre Napoli ; eh è · del resto , se essa lo fo sse, sar ebbe irrepar abile. Quando vogliamo apprezzare lo spirito pubblico della popolazione napolet ana, e parlo anche di quella della

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