Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

'2.7 nel 1859, uon esiste-va più l 'antico popolo ; si trovò tr asforrrlato. Il carattere distintivo del nuovo ITIOYÌ1nento nazionale fu, <~ tuttavia si 1nantiene: quello della concordia, dell'an1ore, deJla solidarietà di voleri ·e di propositi fra tutte le parti <!'Italia. Le popolazioni italiane, aniichè inaugurare il loro nuovo possof's o della libertà con int.en1peranze, con gelosie e dissidii, cou1e in altri t en1pi , si r esero ammirabili per moderazione e Jnoraljtà. Delle municipali rivalità. ed a1nbizioni era S\elta fin l 'ulti1na radice ; non vi fu che una generosa gara fra le più nobili e glorio Be città della Penj .;ol a nei servigi alla patria eonnlne. Dirò anzi che là • • dovo er a più antieo tesoro di grandezza ò di gloria , ivi . 1 trovò più eroico abbandono , più nobi1e .e silenziosa n1o- <Ìestia~ Onore, o signori, alla Toscana; il voto unanime e soleJ?.ne di quell 'Assemblea, il plebiscito di quello popola- :~.ioni ci obbligano ad affer1nare che l ' ul tima pagina dell~t storia particolare della Toscana vale tutti i suoi otto secoli precedenti di gloria e di splendore. L'l~uropa, spettatrice di tutto ciò, avvezz:a a compianger e gli errori dei nostri padri ed.a crederli ereditari nella loro progenie, no ri1nase scossa e stupefatta; più ancor a colpita di a1nmirazione per la nostra concordia, che IJel coraggio dei nostri prodi sui campi di batt aglia , da quel giorno si è avvezzata a non dir più che il genio delle lott.e fratrjcide e delle gelosie municipali sia di razza italiana. Tale è stato, o signori , il caratteristico svolgin1ento della nostra epopea nazionale; ed io son 0erto che osf-"l a lo conserverà sino all'ultiJno, sì ehe dopo di no.i vi saranno due storie d'Ita1ia da apprendere: una storj a di otto secoli ùi gare cittadine, di odii feroci di par ti , di guerre in

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