Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

2t) Io tenterò adunque piuttosto di formula~e, se così mi è lecito esprimermi, quasi una sintesi di quelle che a me sembrano le precipue cause di questi mali. Lascierò da parte il male del brigantaggio, non perchè non riconosca essere in questo momento il più grave, il più sensibibile ed intollerabile di quei mali: infatti, quando in un paese ad ogni cittadino , e principalmt3nte al cittadino q ella parte liberale, manca ad ogni istante la sicurezza della _vita e delle sostanze, quel paese è nella condizione la più miserevole che immaginar si possa. Ma questo argomento ebbe già richiamato lo speciale esame di diversi oratori, alle cui opinioni mi basta associarmi di tutto cuore. D'altronde, vedendo quali sono gli sforzi, spe·cialmente jntrapresi dall'attuale amministrazione, per combattere jl brigantaggio nel N apolitano ; nell'udire come ben 50 n1ila uomini del nostro prode esercito r egolare si trovino impiegati a questa impresa della estirpazione del ln"igantaggio; all'apprendere. i concerti recentissimi presi in questi ultimi g_iorni per la sua repressione dal nostro Gabinetto col Governo francese, mi si apre il cuore alla confidenza; e come oggi convien riconoscere che quel flagello si è circoscrittC? in alcune poche provincie, così ho fede che in brevissimo t empo potrà dirsi affatto spento e scomparso. Ma vi fu chi , tra i mali più gr avemente sentiti sopratutto dalla città di N apoli , ripose la perdita della capitale : se non m'inganno, lo stesso 1ninistro dei lavori pubblici accennò a questa, come a preponderante causa di malcontento. Se ciò fosse pienamente vero, io ne sarei sgo1nentato; dappoichè in questo fatto io vedrei un pericolo perma- . nente per la solidità dell'edificio che gl 'Italiani stanno MANCINI lJ.

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