Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

~o stessa autorità italiana, che ne ceda .l'adem-pimento al- Re d'Italia. Lo ceda pure sotto tutte le garanzie e le più rigorose condizioni che potranno essere ripritate convenienti e necessarie. Resti un corpo d'occupazione francese per qualche tempo a Civitavecchia, spettatore dell'opera nostra, e del modo con cui sapremo adempiere a quel debito d'onore; o se meglio vuolsi, ùna guarnigione mista italiana e francese per qualche tempo presti il . suo servizio nella. città di Roma, purchè sia protetta, insieme con la inviolabilità del pontefice, la libera manife:stazione del suffragio del popolo romano. E qui non posso accostarmi all'opinione dell'onorevole Petruccelli, quando egli disse che noi andremo in Roma, ma per tutelarvi l'ordine, per assicurare che non. accadranno colà eccessi e .violenze; che vi andremo per quella sola.ragione per cui il principe di Metternich soste~eva essere lecito a qualunque potenza portare i suoi eserciti in altro paese travagliato dalla rivoluzione, come è lecito a chicchessia di andare a spegnere il fuoco nella casa vicina, onde non s'apprenda alla propria. · L'on<?revole oratore non può ayer dimenticàto in quale occasione quelle parole fossero seritte dal principe di Metternich. Rivelatrici della prediletta politica del GabiJ?_etto austriaco, quelle parole furono adoperate precisamente per giustificare il principio d'.intervento, quasi che potessero asso1nigliarsi le condizioni in cui trovansi tra loro due popoli, due Governi indipendenti a quelle in cp.i, sotto l'egida d'una comune potestà sociale, possono trovarsi i 1)roprietari di due case vicine~ No, sjgnori, non possiamo .. chiedere di andare a Ron:ta, per intervenire nel proprio senso di questa espressione, perchè l'intervento costituisce necessarian1ente l'ingerenza eoattiva di una nazione

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