Pasquale Stanislao Mancini - Discorso ... sulla questione romana e sulle condizioni ...

' 2i negli affari e nell'interno reggimento di un'altra. Ora, una nazione non interviene giammai in casa propria. Gl'Italiani a Roma non saranno fuori d'Italia, saranno sul territorio nazionale italiano. Si crede forse impossibile che il proseguimento dei nostri negoziati col Governo dell'imperatore valga a raggiungere un tale scopo? Signori, ram1nenterò che molti fra noi credettero sommamente inverosimile nel 1859 che dugentomila Francesi scendessero dalle Alpi per aiutarci nella lotta contro l'Austria, e che dopo pochi mesi ne rivarcassero le cime per tornare in Francia. Molti tra noi ancora meno credevano che dopo l'infausta pace di Villafranca, e le solenni stipulazioni di Zurigo, le quali ebbero luogo dopo qualche mese~ quando già i sentimenti del popolo italiano avevano avuto opportunità di ·estrinsecarsi, l'Imperatore abbandonasse il progetto di restaurazione de' principi spodestati , e ·su quello della confederazione non insistesse. Pochissi1ni ancora sperarono così pronto il riconoscimento per parte della Francia del novello regno italiano. Ebbene, questi fatti , che parevano poco probabili, e che ~ure , col favore del cielo sono accaduti, ci debbono inspirar fede nel compimento non lontano dell'altro gran fatto cui io accennava, che cioè le negoziazioni vertenti possano riescire a comune soddisfazione, ed efficace tutela dei veri e grandi interessi religiosi e politici dell'Italia, della Francia, del mondo . (Bra.vo! a destra) Nè si creda, o signori, che l'opinione pubblica dell'universale sia poi veramente in Francia così disposta e pronunciata in nostro favore e che debba necessaria,mente portarsi severo giudizio degli indugi del Governo francese. Noi abbiamo veduta l 'alta intelligenza del Guizot con-

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