Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

non soffrirne complicazioni erano i comunisti di «base» impégnati nell'attività clandestina in Italia, i quali, anzi, rifiutavano di prestar fede alle notizie di stampa sui contrasti . fra i dirigenti russi, a tal punto che uno dei loro fogli clandestni chiamò menzognera la notizia della deportazione di Trotzky ad Alma Ata, nell'Asia entrale. Ma la condizione dei dirigenti del partito all'estero, e specialmente di quelli incaricati di funzioni internazionali, non era agevole. Togliatti ebbe l'accortezza di rifiutare un posto nella direzione di una progettata filiale dell'Internazionale Comunista per' i paesi europei, con sede a Berlino, benché venisse ad invÙarlo personalmente Mam~ilsky, alla presenza degli altri membri della direzione del partito; ed ebbe invece la perfidia d'indurre Angelo Tasca, un uomo ch'egli detestava e di cui era geloso, ad accettare la carica di nostro delegato permanente a Mosca, ad accettare cioè d'esporsi ad un immancabile sbaraglio. Eravamo entrati in una fase di relazioni assai rozze e primitive, in cui la furberia serviva più dell'intelligenza e i problemi di tattica sostituivano le questioni di principio. A un certo momento apparve chiaro che, per i noti legami politici tra Bukarin e Togliatti, la spedizione punitiva dell'Esecutivo dell'Internazionale Comunista contro di noi era rinviata al momento in cui, in Russia, dallo sterminio dell'opposizione di sinistra si sarebbe passati alla lotta contro le tendenze più moderate, secondo l'astuta tattica di battere gli avversari uno per volta. Ciò comportò per noi un'imprevista moratoria di due anni. Gli ulteriori atti della tragedia sono noti. Dopo ancora un anno di polemiche e urti violenti, Stalin ascese i gradini decisivi sulla scala del potere assoluto con la deportazione di Trotzky ad Alma Ata, e la destituzione dalle cariche, o il trasloco da Mosca di altri capi del blocco di sinistra formatosi 61 BibliotecaGinoBianco •

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