Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

I conosce i legami interni dei fatti anche staccati e lontani, li , ravvicina, crea i rapporti, stabilisce l'effetti va continuità del1' esistenz-a. Così per lo stesso motivo, nel ricostruire, all'inizio di questo racconto, l'itinerario del mio precoce arrivo al socialismo, ho dovuto ricordare episodi dell'adolescenza e perfino dell'infanzia. Nel turbamento in me prodotto dai grotteschi episodi moscoviti del 1927 non agivano in primo piano, è rrieglio chiarire subito anche questo punto, quei valori che taluni amano designare con maiuscole, la Verità il Bene l'Onore, ma, come il lettore d'una certa esperienza avrà intuito, motivi psicologici e politici e interessi di partito più immediati e urgenti. Si trattava, in sostanza, di uno dei tanti episodi nella difficoltà di sincronizzare il socialismo rivoluzionario europeo col comunismo russo caduto in piena involuzione; e tra- le difficoltà non minori vi era certamente, oltre alle divergenze di metodo sull'apprezzamento delle situazioni locali, anche quella del diverso costume; ma soltanto nella sua fase conclusiva quel conflitto assunse per me l'accento perentorio d'una scelta morale. Può essere anche interessante osservare che tuttti i membri dell'Esecutivo, i quali nell'episodio da me ricordato si opposero a condannare ad occhi chiusi un documento di cui veniva ad essi negata la lettura, tutti, dal francese Albert Treint allo svizzero Jules HumbertDroz, e ·con_la sola eccezione di Togliatti, hanno poi abbandonato il movimento comunista, ma in epoche diverse, tra il 1928 e il 1940, per vicende personali e di gruppo assai complicate. Quell'ultimo viaggio a Mosca m'aveva svelato, in un grado ch'io non avrei mai supposto, l'estrema complessità e contraddittorietà del comunismo; di cui, in realtà, per esperienza 57 liotecaGinoBianco .,.

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