Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

- Ciò riguarda Gregorio Zinovieff - m'interruppe Lunaciarsky, e cambiò discorso. La storiografia dell'Internazionale Comunista non è facile, e senz1 dubbio è ancora prematura. Come discernere il fatuo e l'essenziale nelle interminabili discussioni dei suoi congressi e convegni ? Quali abbandonare negli archivi alla critica dei topi e quali raccomandare alle persone intelligenti desiderose di capire? Non saprei dire. Quello che la mia memoria con insistenza mi offre, forse a taluni può apparire soltanto bizzarro. Non ho difficoltà ad 3mmettere che non sempre la sensibilità coincide col discernimento. In una commissione speciale dell'Esecutivo si discuteva un giorno l'ultimatum posto dalla giunta centrale delle Trade Unions 'inglesi alJe sue sezioni locali di non aderire, pena l'esclu-, sione, al Movimento minoritario diretto dai comunisti. Dopo che il rappresentante del partito comunista inglese ebbe esposto i gravi inconvenienti del dilemma, perché, accettando, si deliberava lo scioglimento del movimento minoritario e, rifiutando, l'uscita dei minoritari dalle Trade Unions, il delegato russo Piatnisky propose una soluzione che a lui pareva ovvia come l'uovo di Colombo. - Le sezioni - egli propose - dichiarino di sottomettersi alla disciplina 'richiesta e poi, m pratica, facciano perfettamente il contrario. Il comunista inglese l'interruppe: - Ma sarebbe una bugia. Una risata clamorosa accolse l'ingenua obbiezione, una risata franca, cordiale, interminabile, di cui i tetri uffici dell'Internazionale Comunista non avevano certo mai udito l'eguale, una risata che si propagò r~pidamente a tutta Mo40 BibliotecaGinoBianco

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