Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

io per consolarlo. - Di rivoluzioni ve ne sarà sempre bisogno, anche in Russia. - Eravamo sulla Piazza Rossa, non lontano dal mausoleo di Lenin. - Di che specie ? - egli voleva sapere. - E quanto bisogna ancora aspettare ? Allora gli accennai al mausoleo, che in quell'epoca er~ ancora di legno, e davanti al quale vedevamo ogni giorno sfilare lente interminabili processioni di poveri contadini straccioni. - Suppongo che tu ami Lenin - gli dissi. - Anch'io l'ho conosciuto e conservo di lui un forte ricordo. Devi dunque ammettere che questo superstizioso culto della mummia è un'offesa aila sua memoria, ed è una vergogna per una città rivoluzionaria come Mosca. Gli proposi, in breve, di procurare qualche bidone di benzina e di celebrare, per nostro conto, una « piccola rivoluzione», incendiando la superstiziosa baracca del totem. Ad essere sincero, non m'aspettavo eh'egli accettasse la mia proposta, ma che almeno ne ridesse. Invece il mio povero amico fu colpito da un pallore estremo e prese fortemente a tremare. Poi mi pregò di non dire più parolacce simili, né a lui e ancor meno ad altri. (Dieci anni dopo, ricercato come complice di Zinovieff, egli si uccise gettandosi dal quinto piano della sua abitazione). Stranezze della memoria: ho assistito alla sfilata di immense parate di popolo e di armati sulla Piazza Rossa, ma nella mia mente, il ricordo del1' emozione e della voce intimorita di quel giovane amico così tragicamente finito, è rimasto più forte d'ogni altra immagine. Potrebbe anche darsi che quel ~icordo sia « storicamente » più significativo. 38 BibliotecaGinoBianco

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