Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

di ·esperimentare, la possibilità di dire di no ad una qualsiasi autorità, letteraria, artistica, filosofica, religiosa, sociale, e anche politica. - Ma questa - mormorò inorridita quell'eminente funzionaria della vita culturale sovietica - questa è la controrivoluzone. - Poi aggiunse, per prendersi una piccola rivincita: - Noi .c,iamofelici di non avere la vostra libertà, ma in cambio abbiamo i sanatori. Quando le feci osservare che l'espressione « in cambio » era priva di senso, « la libertà non essendo merce di scambio » e che di sanatori ne avevo già visti in altri paesi, mi rise in faccia. - Voi oggi siete in vena di prep.dervi giuoco di me - ella mi disse. Ed io fui talmente commosso del suo candore, che non osai più contraddirla. Non vi è. peggior schiavitù di quella che s'ignora. Lo spettacolo dell'entusiasmo della gioventù russa in quei primi anni di creazione di un nuovo mondo, che tutti speravano più umano dell'antico, era veramente avvincente. E che amara delusione quando, col passare degli anni, a .mano a mano che il nuovo regime si rafforzava, che la sua economia progrediva e gli attacchi armati dall'esterno cessarono, venne a mancare quella democratizzazione politica eh'era stata promessa agli inizi e, al contrario, la dittatura accentuò il suo carattere repressivo. Uno dei miei migliori amici, il capo della gioventù comunista ~ussa, Lazar Schatzky, una sera mi confidava tutta la sua tristezza per essere nato troppo tardi e non aver partecipato né alla rivoluzione del 1905 né a quella del 1917. - Ma di rivoluzioni ve ne saranno ancora - gli dicevo 37 Bibtiotel;aGinoBianco •

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