Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

erano in grado di confermarla; ~uttavia mi sconsigliarono di «impicciarmi di quei fatti », e aggiungevano affettuosamente: - Devi terminare gli studi, devi crearti una posizione, non devi comprometterti in affari che non ti riguardano. - Volentieri - rispondevo. - Certo è preferibile che la denunzia non parta da un ragazzo di diciassette anni, ma da persone adulte e autorevoli. - Noi non,,.siamo mica pazzi - mi rispondevano indignati quei gentiluomini. - Noi intendiamo occuparci unicamente dei fatti nostri e di nient'altro. Ne parlai allora con alcuni reverendi sacerdoti, e anche con qualche parente più coraggioso, e tutti rivelandomi di essere più o meno al corrente di quelle turpitudini, mi scongiuravano di non intromettermi in quel vespaio, di pensare agli studi, alla carriera, all'avvenire. - Con piacere - io rispondevo; - ma qualcuno di voi è disposto a denunziare i ladri ? - Noi non siamo mica pazzi - essi mi rispondevano scandalizzati. - Sono affari che non ci riguardano. Cominciai aHora a riflettere seriamente sull'opportunità di promuovere, con qualche ragazzo, una nuova «rivoluzione» che si concludesse in un bell'incendìo degli uffici; ma il conoscente che mi aveva fornito la documèntazione sulle malefatte dagli ingegneri, mi dissuase dal farlo, per non distruggere la prova stessa dei reati. Egli aveva più anni e più esperienza di me; e mi suggerì di formulare la denuncia su qualche giornale. Ma quale giornale ? «Ve n'è uno solo » , il mio conoscente mi spiegò, « che può avere interesse ad ospitare una simile denuncia, ed è il giornale dei socialisti ». Fu così che io scrissi tre articoli (i primi articoli della mia vita) per esporre e documentare minuziosamente i loschi af27 ,,,BibliotecaGinoBianco ,,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==