Ignazio Silone - Uscita di sicurezza

benché illesa, sotto la sua casa interamente distrutta. Non essendosi resa conto che trattavasi d'un disastro generale e supponendo che solo la sua abitazione, per qualche difetto di costruzione. o per qualche malocchio d'invidiasi, fosse crollata, la poveretta assai si angustiava; dimodoché, allorquando un gruppo di soccorritori volle tirarla fuori dalle macerie, essa _ da principio recisamente si rifiutò di uscirne. Si rasserenò tuttavia, e riacquistò rapidamente vigore e voglia pi vivere e ricostruirsi una nuova casa, appena apprese che si trattava del terremoto e che le case crollate erano di un numero sterminato. Non è dunque da stupire se quello che avvenne dopo il terremoto, e cioè la ricostruzione edilizia per opera dello Stato a causa del modo come fo effettuata, dei numerosi brogli, frodi, furti, camor-re, truffe, malversazioni e infamie d'ogni specie cui diede luogo, apparve alla povera gente una calamità assai più penosa del éataclisma naturale .. A quel tempo risale l'origine della mia convinzione che, se l'umanità una buona volta dovrà rimetterci la pelle, non sarà in un terremoto o in una guerra, ma in un dopo-terremoto o in un dopoguerra. Mi sia consentito di raccontare quell'esperienza nei suoi particolari. Un mio conoscente, licenziato da uno di quegli uffici statali incaricati della ricostruzione, mi rivelò un certo numero di dati precisi che costituivano altrettanto reati degli ingegneri dirigenti dell'ufficio. Nient'affatto sorpreso (non ero più un bambino) e pure assai impressionato, mi affrettai a parlarne con alcune persone autorevoli, che conoscevo come probe• e oneste, perché denunziassero i crimini. Non solo quei galantuomini da me consultati non ne contestavano la autenticità, ma essi stessi 26 BibliotecaGinoBianco

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