Paul Ignotus - La responsabilità degli intellettuali

della storia, della quale ho detto - e che vide milioni di disoccupati e lo scempio di carichi di caffè gettati in mare - doveva incaricarsi di dare al quadro il tocco decisivo. A torto o ragione (ma senza dubbio non del tutto a torto) la responsabilità dell'insieme di quei fenomeni veniva attribuita alla economia capitalistica fondata sulla libera concorrenza, men tre la libera concorrenza economica - del tutto a torto, ma in modo comprensibile da un punto di vista psicologico - veniva identificata con la libertà di pensiero. Era il tempo nel quale un giovane moderno, allorché gli accadeva di riflettere un po', si sentiva obbligato a mostrarsi avversario della libertà. Poiché, per divenirne invece l'assertore, egli avrebbe dovuto riflettere molto, molto di più, o addirittura prevedere gli eventi. Da quell'epoca in poi abbiamo scoperto (meglio: gli habitués di tutti i caffè del mondo avrebbero potuto scoprire) che il signor Homais aveva ragione. La libertà, vale a dire la libertà d'opinione, non è tutto. l\1a, senza la libertà di opinione, nulla ha valore. La libertà individuale senza la organizzazione sociale dell'economia è poca cosa; l'organizzazione sociale dell'economia senza la libertà individuale è meno di niente. Un socialismo che non è controllato dalla moltitudine degli individui liberi non sussiste. Inutilmente questo tipo IO BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==