Raymond Aron - La mentalità totalitaria

indefinita di trasformazioni verso un fine situato al limite dell'orizzonte e giustificato da principi astratti. Come abbiamo visto, il millenarismo si urta a una difficoltà fondamentale: o il fine della storia è definito in termini concreti, e allora si tratta semplicemente della trasfigurazione di un evento assai prosaico; oppure esso è definito in termini formali, e allora tende ad assumere il ~arattere di un principio o di una legge razionalistica: nel qua~ caso rimane da specificare che cosa esiga, in una data situazione concreta, il principio cui ci si appella. L'alternativa diventa dilemma nel momento preciso in cui non vi sia più coìncidenza fra dialettica razionale e dialettica concreta. D'altra parte, il pensiero conservatore riesce a sceve. rare i tratti, finora costanti, della natura dell'uomo e delle società. Ma, ammesso che le costanti vengano riconosciute tali, rimane tuttavia da determinare il momento in cui, da generali, esse diventan generiche. Per esempio: ci saranno sempre dei governanti e dei governati. Ma in quale misura è possibile sottoporre i governanti al /~ontrollo dei governati? In quale misura è possi-- bile limitare i privilegi dei governanti? È appunto questo margine di mutevolezza sto.rica che. importerebbe precisare quando, invece delle incertezze della teoria, si passa a considerare quelle dell'azione. Una volta constatata la pluralità dei regimi, ognun9 con i suoi propri meriti e demeriti, la difficoltà della decisione pratica rimane intatta. Una volta ammesso che certe esigenze, come la libertà degli individui da una parte e la grandezza della collettività dall'altra, sono incompatibili, ognuno rimane solo con se stesso a pesare il pro e il contro di una scelta che sarà in ogni caso insoddisfacente. 71 BibliotecaGinoBianco

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