Raymond Aron - La mentalità totalitaria

kantiana che c1 comanda di trattar l'uomo come fine e mai come mezzo? A partire dal momento in cui dialettica reale e dialettica razion<;1le non coincidono più, il millenarismo è costretto a definire concretamente la rivolµzione che sola può indirizzare l'umanità verso la fine della storia. La forza (politica) e la debolezza (intellettuale) del comunismo stanno tutte nel disarmante semplicismo della formula che esso ha dato della vera rivoluzione: la conquista dello Stato da parte del partito comunista. In mancanza di una definizione altrettanto semplice, Merleau-Ponty rimane equivoco. Il marxismo, sostiene il detto filosofo, ha tratteggiato in maniera definitiva i caratteri di un umanesimo radicale: non più né padroni né schiavi, riconoscimento dell'uomo da parte dell'uomo, eguaglianza e lioertà concrete, elevazione del proletariato a classe universale, sola capace di promuovere la rivoluzione. · A questo punto, bisogna pur notare che l'idea secondo cui l'umanesimo sarà realizzato solo il giorno in cui gli uomini si riconosceranno l'un l'altro uomini non è una scoperta di Marx. Si tratta di una proposizione formale dalla quale non è dato dedurre la missione storica del proletariato se non si precisano prima i rapporti sociali sui quali dovrebbe fondarsi il riconoscimento reciproco degli uomini. In qualsiasi tipo di società, resteranno sempre dei governanti e dei governati, dei direttori e degl'impiegati; d'altra parte, né la gerarchia politica, né la gerarchia tecnica escludono a priori il riconoscimento dell'uomo da parte dell'uomo; bisognerebbe quindi indicare in quali casi la gerarchia è compatibile con tale riconoscimento. Se non si precisa questo, nessu60 BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==