Raymond Aron - La mentalità totalitaria

v1tt1me mentre diminuisce quello dei privilegiati. Con l'avvento del socialismo, lo sfruttamento non sarà più necessario -perché la ricchezza collettiva permetterà una ripartizione equa («Altrimenti~ diceva Marx - la sporca cuéina ricomincerà » ). Lo sviluppo delle forze collettive appare, in una simile prospettiva, come la condizione indispensabile sia dell'espansione del proletariato, sia della volontà delle masse, sia della realizzazione del socialismo. La rivoluzione russa ha frantumato questa sintesi: la Rivoluzione---. speranza escatologica - non si produce dopo che il progresso delle forze produttive è giunto al suo termine, bensì prima che il capitalismo abbia assolto la sua missione storica. Il regime uscito dalla Rivoluzione, quali che ne siano i meriti o i demeriti, non presenta nessun carattere che lo metta al di sopra dell'esperienza umana quale è stata finora. L'ineguaglianza delle condizioni non è stata soppressa, lo Stato non ha affatto l'aria di deperire. A quale appiglio si attaccherà dunque il millenarismo? All'interno della Russia, i benefici che annunziava l'ideologia vengono rinviati a dopo la realizzazione dei piani quinquennali. Fuori della Russia, si continua a presentare la Rivoluzione, ossia in realtà la presa del potere da parte dei partiti comunisti, come il momento decisivo, il salto dal regno della necessità in quello della libertà. In altri termini, nell'Unione Sovietica si ritorna al progressismo, perché la rottura è già avvenuta. Altrove, si continua a metter l'accento sulla rottura, sullo schiacciamento del nemico capitalista e il trionfo del partito, confuso per delegazione mistica col proletariato. Intellettualmente, ambedue le interpretazioni sono egualmente deboli. Che lo sviluppo delle forze produt50 BibliotecaGinoBianco

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