Raymond Aron - La mentalità totalitaria

tive, equivalente marxista del progresso economico, possa gradatamente condurre, nell'Unione Sovietica, a un miglioramento del tenore di vita, nessuno lo nega. Ma lo stesso si può dire dei regimi capitalisti. Nell'un caso come nell'altro, si constata il miglioramento: aumento della ricchezza çollettiva, aumento del minimo redistribuito a ciascuno; ma non è dato in alcun modo constatare né un mutamento radicale, né la riconciliazione finale degli uomini fra loro o con la natura. Prestare alla presa del potere da parte del partito comunista un senso assoluto e unico, identificarla con la Fine dei Tempi, o anche soltanto con la fine della preistoria, è invero mettere .a dura prova lo spirito critico di un intellettuale, per quanto assetato di fede. La rappresentazione della storia ancora oggi di moda proviene dal marxismo, ma è assai lontana dalla sintesi marxista quale risultava dalle opere dello stesso Marx. La sinistra contemporanea rimane attaccata alle due idee essenziali: che il corso della Storia ha una direzione segnata e che l'insieme degli eventi ha un senso definibile. Ma, a partire da questi temi comuni, gli uni aderiscono anzitutto alla Rivoluzione reale e al partito (o ai partiti) che ne è (o ne sono) il (o i) rappresentanti: questi sono i comunisti ufficiali. Gli altri, delusi da certi aspetti del regime sovietico, si rifiutano di riconoscere in esso l'incarnazione dei loro sogni; fedeli tuttavia alle grandi linee della filosofia marxista, persuasi che non rimanere nel campo proletario significa tradire, questi ultimi restano sulla soglia, oscillando fra la nostalgia di una Rivoluzione che fosse pura e la rassegnazione a collaborare parzialmente con i comunisti. Gli uni e gli altri tentano talvolta di rifugiarsi 1n 51 BibliotecaGinoBianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==