Raymond Aron - La mentalità totalitaria

gimi· deboli, il Vecchio Continente cerGa.:i·nvano di Fi~ costruire la perduta unità. La crisi è a tal punto 1nultipla, profonda, inestricabile, che chi studi veramente la storia in corso non ne può trarre altro che una lezione di modestia. Ci vogliono davvero molta arroganza e molta presunzione per pretendere di stabilire una volta per sempre il senso globale e di conoscere la fine delravventura che v1v1amo. La Storia che s'invoca per giustificare l'adesione a un partito e la dimissione del senso morale non ha molto in comune con la conoscenza positiva e critica del passato, quella conoscenza che ci incita a rimettere in quest_ione i nostri pregiudizi e a riconoscere la realtà umana di chi è diverso da ·noi. Quando è messa a servizio delle passioni politiche, la Storia diventa una marcia in una direzione determinata, e gli uomini appaiono degni di elogio o di biasimo a seconda che la loro azione ritardi o acceleri il movimento generale, considerato inevitabile e benefico per definizione. Chiunque si opponga a tale movimento, ossia alla Storia, ossia alla missione dell'umanità in marcia, è perciò stesso battezzato reazionario o controrivoluzionario, e quindi squalificato. II. - La mentalità millenaristica. Per millenarismo, s'intende una certa visione del divenire storico, la credenza che il futuro condurrà alla instaurazione di una società, se non perfetta, almeno radicalmente diversa dalle società finora esistite. La formula marxista, second~ la quale la rivoluzione proletaria segnerà la fine della preistoria, e quindi il salto dal regno della 46 BibliotecaGinoBianco

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