Raymond Aron - La mentalità totalitaria

potuto fare la loro carriera d'ufficiali o di funzionari nell'impero nazista: l'esercito aveva bisogno di specialisti, lo Stat? di Gauleiter o d'ambasciatori incaricati di governare o proteggere i paesi conquistati o alleati, l'amministrazione di un numero infinito di esperti. Ma, in ogni caso, la struttura del potere e lo stile demagogico del regime non avrebbero più avuto nulla di comune con l'universo spirituale, oltre che sociale e politico, di cui i conservatori desideravano il mantenimento o il rinnovamen~ to. In senso profondo, la Repubblica di Weimar somigliava al loro mondo tradizionale più del Terzo Reich. Non cadono forse nel medesimo fatale equivoco i professori dell_aSorbona, gli scrittori .di Saint Germain-des .. Prés, gl'insegnanti di liceo e i maestri eléme!}tari che firmano regolarmente petizioni contro il riarmo della Germania (quella dell'Ovest, beninteso) e vanno a Breslavia o a Vienna a difender la pace, i quali non sono comunisti, ma ... ? Costoro detestano gli Stati u·niti dove alcuni di loro sono onorati e che non minacciano nessuno di loro, mentre l'Unione Sovietica, se vincesse, non li lascerebbe certamente liberi di dedicarsi al loro esercizio favorito: quello di levarsi, in nome della coscienza, contro il corso delle umane vicende. I. - La confusione fra mezzi e fini. Si ha talvolta la tentazione di spiegare un tale equivoco come un esempio della solita confusione fra mezzi e fini. Il conservatore vuol credere che il nazista persegue lo stesso fine che ha in mente lui: non ne approva, è vero, i mezzi, anche se tende a considerarli efficaci. Così, il democratico di sinistra può trovare eccessivi i 43 BibliotecaGinoBianco

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