Raymond Aron - La mentalità totalitaria

fittatori, e gettano in png1one i sostenitori del regitne precedente. Tutti insieme contribuiscono alla diffusione dell'opportunismo e del cinismo molto più del filosofo che, imperturbabile in mezzo alle rovine, proclama la razionalità del reale. -· Per comprensibile che sia, un tale atteggiamento, ove diventasse generale, sarebbe gravido di pericoli per quel fragile patrimonio che è la civiltà. Mettendosi col pensiero al posto dei loro pronipoti, e affettando la serenità degli abitanti di un lontano pianeta, gli uomini finirebbero con l'assistere impassibili al massacro degl'innocenti o alla morte lenta dei prigionieri dei campi di concentramento. « Solo ai Cesari vinti si rimpruverano le vittime ». La frase è di Hitler. Lasciamo da parte l'antinomia de, giudizio storico e del giudizio morale, legata alla condizione storica dell'uomo. Ammettiamo pure che i costruttori di piramidi non abbiano ormai da aspettare i posteri per ricevere gli elogi che i contemporanei si affrettano tanto a prodigargli. Come mai, però, inflessibili in un caso, gli stessi uomini possono essere così insensibili in un altro? Perché mai un negro linciato negli Stati Uniti ha lo stesso peso di mille condannati ai lavori forzati nei campi della Siberia? Perché il rifiuto di un visto da parte degli Stati Uniti fa fremere d'incontenibile indignazione l'individuo che rimane benevolo verso l'Unione Sovietica malgrado la cortina di ferro? Perché il principio « due pesi e due misure » è, per così dire, assurto a principio supremo dell'intellighenzia occidentale di sinistra, rossa o rosa che sia? È semplice, si dirà: il fanatico (e, nel secolo nostro, il fanatismo si esprime nella politica) arde dal desiderio 41 BibliotecaGinoBianco

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