Raymond Aron - La mentalità totalitaria

III. Denunciare la mistificazione. La propaganda anticomunista si è dedicata da qualche anno a questa parte a un compito necessario, ma pericolosamente facile: denunciare lo scarto fra l'ideologia e la realtà. Si son moltiplicati gli sforzi per dissipare le illusioni e mettere a nudo la verità del regime sovietico. Epurazioni, campi di concentramento, polizia politica, asservimento della stampa, della radio, dell'educazione, ortodossia imposta agli scienziati e agli artisti, soppressione delle garanzie che l'Occidente offre ai cittadini, basso tenore di vita, trasformazione dei sindacati in strumenti del potere: il regime totalitario è stato analizzato in tutta una serie di aspetti. Le testimonianze di excomunisti e di uomini usciti dalle prigioni sovietiche hanno contribuito a far conoscere le istituzioni più odiose del regime. Un lavoro come questo è certo necessario. Ma, non nascondiamocelo: i risultati non sono proporzionati agli sforzi. Le ragioni sono molteplici, e non sarà inutile indicarne alcune. Senza contare i comunisti, molti son quelli che preferiscono non leggere una tale letteratura per evitare di dover mettere in questione le loro idee o i loro sentimenti. Mi è capitato ultimamente di parlare con un professore della Sorbona, uomo d'indiscutibile onestà, il quale partecipa attivamente alle iniziative neutraliste. Gli feci le due domande seguenti: « Ha letto i libri delle vittime dei campi di concentramento sovietici? Ha letto i libri teorici di Lenin e di Stalin? ». Il professore. in questione non conosceva altro che alcuni brani del libro della signora Buber Neumann sui campi di con31 BibliotecaGinoBianco

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