Raymond Aron - La mentalità totalitaria

da uno Stato. Ma qui non si vuol negare che questo sia, in ultima analisi, il fenomeno fondamentale: quel che sosteniamo è che non si potrà mai capire questa conseguenza ultima se se ne fa il punto di partenza dell'analisi. Colui il quale ha aderito al millenarismo finisce col giustificare i campi di concentramento e l'ortodossia, ma la giustificazione si spiega con l'adesione, e non è, inversamente, il fascino del totalitarismo in quanto tale a spiegare l'adesione. Ma, ci si domanderà: come mai è sempre il comunismo a beneficiare della rottura e della disponibilità su tutti i continenti e sotto tutte le latitudini? Si potrebbe rispondere che tale successo si spiega col monopolio dj una certa tecnica e di una certa propagan• da. Là dove il monopolio è stato spezzato, il successo non c'è stato. Nell'intervallo fra le due guerre mondiali, il comunismo è stato battuto dal fascismo in tutti i casi nei quali è parso (a torto) che si trattasse di scegliere fra queste due forme opposte di totalitarismo. La rottura con la nazione non è stata né facile né immediata. Quelli che si ribellavano al regime esistente proiettavano i loro sogni su una patria rinnovata e non sull'Unione Sovietica o sull'Impero delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Se, in Italia e in Germania, i partiti democratici si fossero uniti, essi avrebbero potuto governare paralizzan- .do l'una con l'altra le due opposizioni estreme. Il comunismo non attrae automaticamente i « disponibili », e il suo fascino non è per nulla irresistibile: in Europa, esso non ha mai vinto delle elezioni libere, né mai battuto il fascismo sul terreno della guerra civile. Anche dopo la prima guerra mondiale, l'immensa maggioranza della 29 Bi~iotecaGinoBianco

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