Raymond Aron - La mentalità totalitaria

trebbe accettarle allo stesso modo in cui accetta i principi della meccanica o della termodinamica. Da una parte, troviamo che i comunisti sono dei cristiani (progressisti) che aderiscono al comunismo come al partito dei poveri, denunziano al séguito di Cristo l'egoismo dei ricchi e attendono dal Profeta della Buona Novella il compimento .terrestre di speranze che solo per equivoco erano state considerate sinora ultraterrene. Ma,. all'estremo. opposto, noi vediamo i comunisti accogliere i fascisti disoccupati e offrir loro, sotto altra bandiera, la tecnica d'irreggimentazione collettiva, l'ardore combattivo e la volontà di fare che caratterizzano, nel nostro secolo, i costruttori di piramidi e i tecnocrati, gente per cui distinguere fra materia prima e manodopera non ha molto senso. La lista dei contrasti potrebbe continuare. Si fa appello alla capacità di fede e d'entusiasmo quando si spiegano ai militanti la società senza classi, l'umanità riconciliata con se stessa, l'avvenire radioso del socialismo. Ma, al tempo stesso, non si esita a insegnar loro la necessità dell'astuzia e del cinismo, l'efficacia del machiavellismo. Si parla senza tregua delle masse, offrendo agli intellettuali dubbiosi e ai borghesi nevrotici la promessa della feconda comunione con la folla degli umili. Ma, al tempo stesso, si proclama l'importanza decisiva dei quadri, coltivando .nei militanti la fierezza di appartenere al piccolo numero degli eletti e degl'iniziati (e nei paesi sovietizzati la distinzione fra la massa e l'élite sussiste, anzi è rafforzata). I capi, il partito, l'Unione Sovietica devono essere amati, ma anche temuti. Si conta sulla solidarietà proletaria; ma anche sulla subordinazione 21 BibliotecaGinoBianco

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