Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

• - 47- " l ' ho provato: ora io cado per OJJe'ra delta Ji'1·ancia; rna sap- " piatelo, con nJ e cade l'ultimo dEi ministri italiani' amici del " t vos ro paese. , No, Benedetto Cairoli, i nuovi ministri credettero conveniente da quel giorno di assicurare le sorti dc1la patria dalle sorprese, c per salvarla da quel pericolo dal quale tu non l a potesti ritrarre che col sacrificio di te e del tuo amor proprio, curarono le alleanze. No: non rnutarono i sentimenti, co1ne per la mutata politica estera, la quale 1nutò per le nuove circostanze, non sofferse la fama tua, cd il popolo italiano, che al pari del Re, che al pari di Garibaldi ti ha con1preso, non considera quale minor titolo di benen1erenza la condotta tua leale. r-. Dopo allora (1881) il Cairoli si tenne lontano dalla politica attiva, non sì però che non pigliasse pal'te alle discussioni in1portanti, quale fu quella della legge universitaria c quella sull'elettorato politico. • Nel maggio del 1887, ricorda il Tecchio (1), fu a parla re a Vcnezia, ad Udine, a Mestre, a Verona, e quivi ::>i udirono gli ult i1ni echi di quell'affascinante eloq_ueuza uella quale tutte le nobili qualità dell'oratore si 1·ispecchiavano co1n1novendo ed insegnando. Ma a Verona cadde a1TI1nalato e, venne a Roma. in VIa della Valle, appena potè r eggersi. Quivi ]o vidi in giugno e (l ) Sebastiano Tecchio. Commemorazione a Ven ezia. ..

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