Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

45creduto che uo1n1n1 eminenti non potessero dire il rovescio di quello che facevano: torto di aver creduto che gl 'insegnamenti della storia avessero a tutti giovato. , Sapeva egli qualì guerre si fossero combattut~ ogni volta che Cartagine fu in mano di nazione potente e, mantenendo lo sta tu quo a Tunisi, voleva non solo togliere le cagioni di un dissidio, ma allontanare un pericolo. Sapeva che l 'occupazione . per parte d'Italia poteva essere fonte _di guerra, e non accol se l'insidiosa proposta. Sapeva d'altra parte quanto con11nercialmente fosse potente la colonia italiana a Tunisi, e questa aiutò efficacemente colla ferrovia Goletta-Tunisi, ed io ben , ricordo, come egli, che prudentissilno era, sentisse, su questo argo1nento, l'avviso dei principali uomini del Parlamento. Ebbe torto a non ricordare e la spedizione di Ancona del 1832 (1) e quella di Ro1na del 1849: e però si commosse ai (l) Meno nota di quella del 1849 è la spedizione francese del 1832. Epperò la ricordo citando, seuza commenti, le parole di Paul 'rlÙueauDangin nel I dei volumi della sua stori~ de la mon(wchie de j uillet: " Le 22 février 1832 la peti te escadre arrivai t en vue .d' Ancone; le r égiment, débarqué en silence, enfò11çait les portes qu'on r efusait de lui ouvrir, et, le lendemain matin, la popul~tion stupéfaite voyait la ville et la citadelle occupées par nos soldats; notre drapeau flottait à cOté du drapeau pontificai. n Dopo aver qualifioato l'atto di Casimiro Périer, che lo ordinò, di viol ento e brutale, lo storico continua: " Nos troupes venaient, sans doute, non pour déf l:' udre !es i1tsu1·gé8 coutre les Autrichims , mais pour disputer à ceux-ci , , l'honneur de protéger les Etats de l'Eglise. Peu de semaines auparavant, nous avions amiablement proposé notre intervention au Pape, et celui-ci l'avait décliné. ,

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