Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

- 34E qui su quest'episodio, per il quale più specialn1ente fu fatta l'apoteosi della famiglia Cairoli, laseiate che vi legga il brano di una lunga lettera che il Giovannino n1i diresse, poco dopo liberato dalla prigione, cioè il 14 dicembre 1867: brano c~1e ritrae gli ultin1i momenti di Enrico Cairoli, indi- . menti cabile eroe: " Dopo il co1nbattimento a fuoco sostenulo dalla brava " sezione ch'io avevo l'onore di co1nandare, e_la carica alla " baionetta eseguita dalla rnaggior parte della banda (men- " tre il reslo guardava la Casa Grande, che doveva essere " l'ultimo nostro ridotto), ci trovanuno impegnati 1n una " fiera mischia corpo a corpo. " Vidi il mio Enrico scaricare il revolver sul capitano " nmuico, e dovetti provare la rabbia disperata di non poter " adoperare con abbastanza efficacia sui suoi assalitori il mio, " divenuto indocile; fui costretto impiegarlo a guisà. di " martello sul viso d'uno dei papalini che vedevo 1nuovere " contro l'adorato Enrico. ) . ., Durò vari minuti quella n1ischia fierissima; con tal " celerità: succedevano i fatti in quel lasso di te1npo (che " più d'ogni altro ebbe importanza per l'esito della spedì- " zione), che tutti non ·saprei riferirli. So che alla fine rni " trovai quasi sulla stessa zolla che ebbi a calcare appena " inc0111incin.ta la mischia; che il mio Enrico stava sulla " 1nia deslra s] vicino da sentirei scambievolmente al con- .

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