Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

- 33Molle, ma la mancanza dei segnali li consigliò a non proseguire: epperò salirono sui monti Parioli, ivi attendendo gli avvenimenti. Quando fu la dimane, sbarrata la porta del Popolo da forte nerbo di truppe papaline, impedita ogni comunicazione coi con1pagni di dentro, apparve a Francesco Cucchi, il capo del 1novi1nento entro Roma, che muto e fremente s'aggirava sul Pincio, inevitabile la catastrofe, ben sapendo egli che i Cairoli non avrebbero cercato di salvare colla fuga la vita. Epperò il combattilnento di Villa Glori, ·che fu vittoria pei settanta, fu 1norte per Enrico Cairoli, per Antonio Mantovani, per Moruzzi (1). Le pagine in cui Giovannino Cairoli, che riportò, in quel giorno, cinque ferit e, ritrasse la storia eli quella spedizione, non possono essere lette che colla più grande co1nmozione: perchè, 1nentre rivelanb tutto il candore di un'anima gagliarda a morte fortemente devota, ci apprendono come l 'impazienza de1l'arrivare, per il ti1nore generoso di non poter aiutare a te~po i Ron1ani combattenti, fosse la cagione - prilna della catastrofe, che due giorni soli di ritardo, l'esito della battaglia di Monterotondo ed i fatti arditissimi e gloriosi di Giuditta Tavani-Arquati e co1npagni di Trastevere, avrebbero potuto evita1~e. (l) Ne fece egli stesso l a narrazione che venne poi completata in due interessanti opuscoli da B. E. Ma.ineri. 3

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