Associazione della stampa - Commemorazione di Benedetto Cairoli

19pochi mesi pritna dello scoppio della guerra, necessità d' erario impone al Governo un disarmo, che Giorgio Pallavicina, con un ispirato opusco~o, e ,Crispi e Farini e Brofferio alla Ca1nera, invano deprecano. Nel 1866, comandante del quartiere generale di Garibaldi, combatte a Bezzecca il 21 luglio, ma il 25 da Greto è obbligato a lasciare la terra sacra alla sventura, e che sa condannata per molto ten1po ancora ad essere divisa dalla patria cornune. E, come complemento dello strazio dell 'anima, apprende a Brescia la 1norte di due, più che cug1n1, fratelli dilettissimi, Benedetto e Marco Cavallini, l'uno in seguito alle ferite di Custoza, l 'altro per la vita strapazzata nel Tirolo. La fede, non mai scossa, si riaccende nel 1867 col ritorno di Garibaldi sul continente; è membro dell'attivissimo Comitato di Firenze, 1na colla vittoria di Monterotondo, che per un momento fa sperare l'entrata in Roma, ha la notizia della 1norte del fortissimo Endco a Villa Glori, delle ferite e della prigionia del dolcissimo q-iovannino. Strazio novello per lui, per la madre, e lutto per la Patria! ~on si rinchiude, tuttavia, nel suo immenso dolore, c riconforta la Madre, cui le soverchie scosse hanno o1nai sconcertata la salute. Ili abbraccia, intanto, il fratello Giovannino, per vederselo strappare dal petto palpitante di angoscia, due anni dopo, cioè l' 11 settembre del 1869.

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