Leone Gurekian - L'Armenia nell'anima italiana

31 tata; anzi siamo già all'aurora della giornata desideratissima; e ben presto io spero vi sarà concesso di ammirare il sole nella pienezza dei suoi raggi meridiani riparatori e consolatori, sulle terre che di tanto sangue della vostra gente, purtroppo prima d'ora inulto, sapemmo bagnate. • Non tocca a me presagire accordi o decisioni che verranno dal consiglio degli uomini ai quali sarà rimessa la liquidazione della lunga e terribile guerra voluta dagli Imperi Centrali: ma poichè la fine vera di una tale guerra deve essere la riparazione delle iniquità e degli orrori che hanno finora tolto al mondo civile di riposare nella certezza di una pace durevole, poichè per questo, e solo per questo noi l'abbiamo combattuta a prezzo di tanti sacrifici, poichè insomma la storia attende per assolvere l'umanità dall'aver fatto tanto dispendio di vite e di beni, che veramente si compia il massimo sforzo per dare soddisfazione a tutte le giustizie offese nel passato e per impedire che nuove offese si verifichino nell'avvenire, non credo possa mettersi in dubbio che anche la causa armena sarà per essere giudicata e risolta secondo lo spirito delle leggi che verranno applicate nel sentenziare intorno alle altre ·questioni internazionali. • L'Armenia, divisa come la Polonia sotto tre diversi dominatori, aspira a riunire le sparse e dilaniate membra, per rinascere finalmente a vita novella nel nome delle antiche glorie e benemerenze ma specialmente nel nome di quel diritto etnico cbe scaturisce dai caratteri indelebili della stirpe e della coscienza nazionale sopravvissuta in mezzo a tutti i tentativi di soffocazione; ebbene, quel che noi possiamo e dobbiamo oggi qui dire, non soltanto come italiani, ma come cittadini della auspicata « Societas genlium • si è che il suo voto è degno di essere accolto e confortato di tutto il nostro favore; e che noi quindi saluteremo con sincera letizia il giorno nel quale vedremo l'Armenia « al convito dei popoli assisa » sanata dalle piaghe di un così lungo e straziante servaggio, e rifiorente nella esuberanza delle sue secolari energie •- Il discorso dell'onorevole ministro, interrotto da applausi, è alla fine salutato da una caldissima ovazione augurale per la nazione armena della quale, con belle e forti parole, dice anche l'onorevole Di Cesarò, Presidente del Comitato per l'indipendenza Armena. 3. Bib1ioteca Gino Bianco

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