Miscellanea del giorno - 1847

( 6\) ) patria, monumento del trcmuoto , scoppiato contro i Tedeschi nclt746.- lo la rompo!- E nessuno rispondcra nell846? lnfrattanto un solo Stato in Italia avvicinasi all'Austria; ed è lo Stato che visibilmente più c più s'impregna di gesuitico spirito. La Toscana che venera ancora la memoria di Pietro Leopoldo, la mite c dolce Toscana, il cavai di battaglia d'ogni difensore de'governi assoluti , dove tutto camminava soavemente come l'olio, dove, discutendo le future repubbliche, si benediceva al granduca, non è colpevole; giacchè detesta i Gesuiti, come li detestò sempre. E se avvi · provincia in Europa dove costoro sieno impossibili, è la Toscana di certo. Prima d'imprendere la storia degli ultimi avvenimenti ed intrighi, notiamo il carattere del governo che li suscita o almeno permette; vediamo gli auspici, sotto i quali un timore defl'inclita Compagnia agita di nuovo Firenze. Alla morte di Don Neri de'principi Corsini - uomo di non vasto intelletto , ma onesto - spczzavasi la catena delle tradizioni J..copoldine, che lo stesso Ferdinando III non avea saputo spezzare. Il Corsini lasciava la corte de' Pitti amata da'sudditi, venerata in Italia, lodata in Europa, non lordavala una goccia di sangue; il pensiero, bcnchè non libero, non era per essa un delitto; lo stolto fanatismo non agitavasi impune; l'esule aveva un ricovero; l'autor del Nabucco c dell'Arnaldo vivea senza sospetto a Firenze; il Renzi, il Beltrami c tutti i loro compagni, tocco il suolo toscano, benedicevano il cielo, erano salvi dall'ire di quell'infelicissimo vecchio che non sapca perdonare; c i Gesuiti disperavano di entrare in To-

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