Miscellanea del giorno - 1847

( tJ9 ) anima l'esercito austriaco? Il soldato lombardo ne ha uno, ma italiano.; il boemo pure, ma boemo ; così l'ungherese, così 1! polacco; tutti nemici di Vienna, tutti han fede nell'avvenire della loro nazione, che non è l'Austria. La quale non è una nazione; non ha quindi fierezza di sentimenti patri i, non ha coscienza nelle proprie forze, non ha tradizioni, nè storia; il governo di Vienna - quel governo, che nel 1827 ricusava segnare il trattato per l'indipendenza greca, c dichiarava legittimo il governo turco - non ebbe finora per sè che l'ignoranza de' popoli. E l'ignoranza si dissipa. Gli Austriaci, come tutti sanno, furono sempre in Italia i padri de'loro popoli; ma solo per ingrassarli a spese del loro intelletto , del loro cuore e della loro borsa . E dobbiamo riconquistare la nostra indipendenza a qualunque costo. Il pontefice s'allontani, se può, dal Tedesco; si ricoveri co'suoi incomposti ordini , colla sua venduta giustizia, co'suoi delegati e lega ti all'ombra d'una lega, d'una confederazione italiana. Se si libera dall'Austria e non dalle sue istituzioni cattive, ha vita egualmente precaria. Che può non produrre lo squilibrio già nato c che crescerà sempre tra gli Stati del papa, e i Toscani c Piemontesi ! Che tristi pensieri nell'anima del povero Romagnuolo, osservando tanta floridezza al di là del confine, tanto squallore nel suo paese! Inoltre quale somma di forze alla lunga , non materiali, bensì morali, può dare il governo pontificio a una lega? Se politici turbamenti agitino sempre le iprovince, se in armi e processi ed ispie debba sperdere sempre più le finanze , se gli sia necessario

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