Miscellanea del giorno - 1847

( t>o l tratto; solo vo' dire che l'idea nazionale, la necessità dell'unità italica, il sentimento di libertà nuove, riscalda gli animi a Roma meno che altrove. Quindi pacificamente operando , non si può toccare il governo a Roma; gli è d'uopo !asciarla nella sua situazione attuale , e conservare al pontefice le Legazioni, alfrancandole da un puro reggimento ecclesiastico. Queste province non furono mai un'ecclesiastica proprietà. Giulio II, cacciando i Bentivoglio, lasciò le forme del comune a Bologna; le forbici romane recisero per tre secol i, e non ostante ancor vive al cuna reminiscenza di quelle forme, come sarebbe la dignità di senatore , oggi sì male rappresentata da un inetto o malevolo personaggio. I papi erano protettori , non signori di Bologna . l\Ia i diritti, senza la ragione delle armi , nulla sono; rancidume, non altro. Sccolarizzando nelle Legazioni gl' impieghi , queste diverrebbero un feudo secolare, che potrebbesi decretare indivisibilmente annesso alla tiara, forse inva no . Ove non esiste legame d' interessi , di ordini, di leggi, di armi, non esiste legame possibile. Questo è il nostro caso. La sola necessità delle cose staccherebbe le Legazioni dal dominio del papa. All'estremità , inevitabile guerra civile. Nè s'inarchi le ciglia alla secca sentenza. Se non s'ammetta al governo delle province che un solo ecclesiastico, il papa, non varrebbe, come non ' 'aie, il rimedio : quindi bisogna abolire qualunque giurisdizione attribuita a qualunque potestà religiosa, come quella dell'inquisizione c de vescovi. Ciò in una parola sarebbe una completa rivoluzione governativa, ci

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