Miscellanea del giorno - 1847

( 42) catenata la coscienza; e la coscienza d'un papa diventa quella di tutto il genere umano. Il principio dell'assolutismo fu ed è in molti reami il fondamento del pubblico diritto; e pure in nessun luogo impedì che principi desiderosi del bene e savii consiglieri. creassero leggi durevoli , istituzioni salde , le quali temperassero J'onnipotenza del regnante principio. Non è così a Roma ; lo sconfinato assolutismo della sovranità quivi è più che un principio, è un dogma religioso,. senza cui non vi si aprono le porte del paradiso. Ogni pontefice alla sua volta riceve questo potere come un sacro deposito, ch'ei deve intatto trasmettere al successore. Quand'anche un uomo straniero a codeste dottrine onorasse la cattedra del servo de'servi di Dio- esaminiamo qualunque caso-, è tolto un ostacolo, ma ne resterebbono cento, che farebbero vana la volontà pontificia. Secondo le credenze romane, nella sola Chiesa veramente risiede la potestà temporale. Se il papa non ha impedimento dì leggi , ha impedimento di persone. Questa credenza diede al fatto sue forme. Il sacro collegio cardinalizio divide in parte col principe l'esercizio dc! potere. Questo collegio, la prelatura, gli ordini religiosi, i cui capi risiedono a Roma, formano una gerarchia attiva c dominatrice, una tal quale collettiva sovranità che deve precedere il pontefice regnante , ad esso inevitabilmente succedere. Quindi elettori ad un tempo e successori di lui, usano per conto proprio d'una potestà che viene da loro , e c.he torna. a Io.ro durante le vacanze della sede apostolica, e SI est1mano, come il sovrano, indipendenti dalle leggi , (J talvolta eziandio dal sovrano , quando

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==