Miscellanea del giorno - 1847

( 59 ) stesso governo. Su questo non cade punto di dubbio, se mai la dolce speranza restasse, locchè non dobbiamo credere, più gagliarde rinasceranno le ire. Del resto , sappiamo che l'ordinamento delle Legazioni non ha cangiato finora; che il cardinale VannicelliCasoni , abbandonando ai ladri la città e la campagna fa'necessarie le guardie urbane . Un bene cd un male; le guardie nazionali , saran necessarie tra poco. Or dunque, come pacificamente s'annoderanno le accennate riforme col rispetto dovuto alla sovranità pontificia , colla indipendenza temporale del papa, c con un governo ecclesiastico sedente a Roma? Ora che molti scritti e, quel ch'è più, le intenzioni c gli atti di Pio IX, c'insegnano essere il papato amico delle istituzioni popolari , dei diritti delle nazioni e specialmente di quelli della nostra penisola , in sulle prime la cosa parrebbe facilissima. E non lo è. Per cogliere il segno fissato , o bisogna modificare l'autorità del papa solamente là dove il suo esercizio illimitato è divenuto impossibile, e mantenerla inviolabile in tutti gli altri luoghi; o bisogna in ogni provincia modifìcarla ad un tempo, non )asciarla intera in vcruna parte, quindi toccarne, come è chiaro, l'essenza. Il secondo espediente , per le cose dette e da dirsi, è affatto impossibile. Ci resta il primo. Col quale operando, conviensi dividere la religione e il pontefice come potestà episcopale dalle cause generali c durevoli di disafTetlo c terrore che ispira alle province il governo ecclesiastico. Nella religione esiste bello e vitale il rimedio che separa le due cose; ma vcn~e deturpata perfino la religione per nascondere quel n - medio. E non occorre pensarci.

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