Miscellanea del giorno - 1847

( 27 ) quella d'Italia con essa, pr:evedcndo in tal caso una guerra di religione e d' indipendenza. Con tutto ciò, non riesce meno evidente la situazione degli Stati pontificii esser tale da chiudere in sè stessa, quando non si muti, la necessità d'una morte più o meno lontana. l popoli soffriranno alcun tempo in silenzio; la pazienza de'popoli dura, finch è duri il conforlo della speranza. Ma la sola speranza del meglio non ba ~ta; troppo indugiata, muore. Se Roma cTorino intendessero collegarsi al medesimo fine~~ operare . da sè il bene, a metà del cammino troverebbero la guerra, una guerra accanita; impcrocchè l'Austria avrebbe a giuocare in essa la propria esistenza. Onde suscitar l'entusiasmo, centuplicare le forze materiali o morali c seco trascinar la penisola tutta - c tutta verrebbe con essi, -i due collegati dovrebbero volontari o involontari concedersi al l' elemento popolare, il quale tosto trarrebbe seco parecchi interni miglioramenti, le fatali riforme, confessate già necessarie da principi c da popoli, dalla corte romana c dalla diplomazia. Pericoloso il procedere, pericoloso il restare; ma restando, sarebber dai popoli considerati nemici; procedendo, amici e moderatori ; restando , non faranno che perdere; procedendo, possono guadagnar molto. Del resto, nulla giova proporre, decretare e anche mettere in opera miglioramenti , quando non siano durevoli, quando non si accordino col carattere della nazione, quando non si trovi una guarentigia, che loro assicuri la vita contro le strane vicissitudini d'un governo elettivo, qual è il romano. Le riforme c le guarentigie di esse riforme sono i

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