Miscellanea del giorno - 1847

( 2o l Ma tardi m'avvcggo che più m' inollro e più mi allontano involontariamente da quel diplomatico dire, che in sul bel pri ncipio, io prometleva ai lettori. Non ostante proviamoci. La lite tra i popoli e la corte romana è tal quale lasciavania, i diplomatici c le Romagne nel183'2; non fece per anco un passo , quando non abbia perduto. Se non che l'opinione non s'arresta mni, e già tutto invade , guadagnando a pietà de' popoli combattuti persino un pontefice, Pio IX. In allora la diplomazia, costernata dalla rivolu zione nel 183 1, non tentava nemmeno ferma re la prorompe:-~te fiuma na, volea condurla; e proponeva in Italia alcuni rimedi, i soli compatibili colla natura d'un governo ecclesiastico. Adesso meno largheggia che allora. Assicurata dalla pace universa , dagli sforzi impossenti dei Polacchi e degli Italiani; dalla stanca benché fremente rivoluzione - a Parigi incatenata al trono di Luigi-Filippo- in Germania al seggiolone presidente della Dieta - in Belgio alle sottane de'preti cattolici -in Portogallo agli scudi della regina e dc'Miguelisti convertiti -in !spagna alle gonnelle di Maria Cristina- osservandosi cinta di belli e gagliardi eserciti stanziai i, d'una innumerevole turba d'impiegati, di pensionati, di decorati, che tutti giurano fedeltà, essa posa e minaccia. Né sembra per nulla avvertita dalla Svizzera che cammina , dalla Spagna che freme, dal Portogallo che traccia a Donna Maria la via dell 'esilio, dalla gente slava che vuole essere una, dalla Germania che vuole essere una, dall'Italia che vuole essere una , dal fremito popolare che scuote sotterraneamente di quando in quando l'Europa. La diplomaziaadesso sor-

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