Miscellanea del giorno - 1847

( i:52 ) semplicissimo mezzo, che ci tenne per lungo tempo. Il custode dello spedale della morte era degli amici suoi; da codesto compare prendeva ad impresti lo i cataletti , le livree, o le altre insegne funerarie dello stabilimento; i suoi tirini ne approfittavano bravamente, e le merci entravano dentro Bologna accompagnate dai De pro{undis.- Nell'anno corrente un figlio del cuoco del sig. Giuseppe Aria, rubò alcune posate d'argento; e il padre, mediante l 00 scudi , donati al commissario Zama, ed al commissario Luigi Bianchi, cognato dello stesso Zama , ottenne che segretamente fosse imposto ai testimoni di non far danno ad alcuno ; le argenterie rubate tornarono al loro posto, come per miracolo, e si finse che un prete le avesse restituite per ordine ricevuto in confessione dal ladro incognito. Ma dall'uffizio di polizia nel quartiere di S. Giovanni-in-Monte non si è ancora sbadatamente ritirato il rapporto che potrebbe tutlal'ia compromettere que'buoni o compassionevoli co~­ missari. Di simili fatti potremmo citarne migliaja. E cosa notissima fra la plebe di Bologna, che in certa strada, chiamata Pratello , abita un numero grande di ladri, che colla bassa polizia se l'intendono a m&- raviglia ; pochi di essi , andati in prigione, l'i stanno. Presso il medesimo Zama, corre voce stessero di casa i brillanti da lunga pezza rubati alla contessa Valloni; e cosi molte altre cose d'ugual provenienza; alcune delle quali egli si appropriava, mentre servivano come di prova e corpo di delitto nella compilazione dei processi. -Per le nuove disposizioni economiche di Pio IXsullo spionaggio, molti si dolgono. Certo A .... Eugenio, medico tenente dei dragoni, che per aver,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==