Miscellanea del giorno - 1847

( 103 ) mez li assaltò primo, lanciando lor sopra tutta la cavalleria, e fu respinto; poi con fanti e cavalli , e fu respinto; l'amore del patrio nome, dell'onorata bandiera, l'entusiasmo che ispirava loro il pericolo, moltiplicarono la gagliardìa, sostennero l'ardimento del breve drappello. Cinto da tutte parti , senza speranza d'aiuto , ufficiali c soldati volean morire come convicnsi ad uomini liberi , stringendo la spada e fissando il cielo. N è però Servando Gomez stancavasi , fremente solo per la tardata vittoria; ad ogni ripetuto assalto le sue file diradavano, e ritiravansi lasciando cadaveri sul terreno, senza poter impedire che gl'Italiani raccogliessero le armi e le munizioni, di cui gia scarseggiavano. Tutti combatterono come lioni a guardia della natale spelonca, ufficiali e soldati, tutti soldati. Frattanto giungevano al Salto i seguaci del Baez, che in ritrarsi avean visto l' incominciamento della terribile zulfa ; e giungevano colla morte nel cuore. Chiesto il capitano Galego, ovc fosse J'infanteria, tristissimo ri spondea :- Son tutti nell'altro mondo! - Chiesto del Garibaldi, asseriva averlo Yeduto cadere. Indi a poco preseutavasi a parlamento un messo nemico, annunziando morti o fuggenti tutti i compagni , intimando la resa della piazza. Il terror si dilfuse; speranza di salute non v'era :e gli abitanti sfiduciati supplicavano d'imbarcarsi e fuggire le vendette del Rosas. Se non che surse Anzani. Quest'ufficiale, piagato a una gamba, non avca potuto accompagnare i compagni ; e fu la comune salvezza. Confidente nell'invitto coraggio degli usciti frat;ll~, non ismarrì il proprio; chiamati gli altri, colla miCCia

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